28 gennaio 2023
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Nidi d’infanzia, l’impegno delle cooperative a favore delle lavoratrici

Da gennaio 2022 le cooperative stanno anticipando le risorse per l’adeguamento contrattuale delle educatrici

La Cooperazione Trentina è consapevole della preoccupazione dei lavoratori e delle lavoratrici dei nidi educativi, emersa nel corso di un’assemblea sindacale, e condivide con loro l’impegno alla ricerca di una soluzione che riesca a recuperare quella serenità e quell’approccio positivo necessari per garantire la qualità dei servizi in un settore così delicato.

La questione è complessa perché presenta più piani interconnessi: da una parte il tema del riconoscimento dei diritti evocati dalle lavoratrici e dall’altra quello delle risorse stanziate dall’ente pubblico. Da un lato le nuove gare che prevedono queste risorse, dall’altro le gare precedenti al rinnovo contrattuale e ancora in vigore per qualche anno, che tali risorse non hanno previsto. E ancora da una parte un contratto nazionale che richiede come titolo di accesso all’inquadramento D2 la laurea in scienze dell’educazione e dall’altra il caso del brevetto post diploma ‘Baby Life’ presente solo in Trentino.

La consapevolezza delle cooperative trentine della complessità della situazione non è solo una espressione fonetica: a dimostrazione dell’impegno a favore del benessere del proprio personale e in dialogo con i sindacati, da un anno le cooperative stanno anticipando le risorse per retribuire alle educatrici con titolo di laurea il livello contrattuale D2 (e coerentemente alle coordinatrici interne il livello D3), non avendo ancora ricevuto i fondi deliberati retroattivamente dalla Provincia ai Comuni nella Finanziaria di dicembre.

Via via che saranno rinnovate, le nuove gare d’appalto includeranno tutti gli aspetti modificati dal contratto nazionale, ma questa che stiamo vivendo è una fase di transizione che necessita di un tempo di adeguamento.

La Federazione lavora da tempo per favorire il processo di riqualificazione contrattuale delle educatrici: nello scorso giugno l’ha infatti inserito come obiettivo strategico nell’Accordo di collaborazione istituzionale sottoscritto con la Provincia, con un punto dedicato a “Gli obblighi di inquadramento del personale educativo nell’ambito delle politiche per la prima infanzia”.

Nell’esercizio della sua funzione sindacale, la Federazione è anche in costante contatto con il livello nazionale per trovare una interpretazione del contratto che ottemperi le specificità del Trentino, in particolare riguardo al ‘Baby Life’.

Le cooperative sono le prime a voler riconoscere l’esperienza e il brevetto professionalizzante come elementi qualificanti, perché hanno tutto l’interesse a poter contare su personale soddisfatto e motivato, pur nella consapevolezza che l’approccio al lavoro non può essere definito soltanto dalla dimensione economica.

La Federazione chiede da tempo all’ente pubblico appaltante di definire gare che puntino sulla qualità e non sul prezzo, perché nei servizi caratterizzati dalla prevalenza del lavoro sulle altre voci di costi (‘labour intensive’) il confronto sul prezzo, alla fine, si riflette anche su chi lavora.

Autore: redazione
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