“Sostenibilità cooperativa”, distintività misurabile. Un convegno alla sala inCooperazione
Esiste una “via cooperativa” alla sostenibilità? A Trento un affollato convegno di formazione – con i docenti Stefano Zamagni ed Ericka Costa e testimonianze aziendali - ha esplorato i metodi di misurazione della sostenibilità nelle imprese in relazione alla specificità delle cooperative. La rendicontazione sociale non più solo strumento di marketing ma pienamente integrata con la strategia aziendale.
“Sostenibilità significa mettere in armonia le dimensioni economica, ambientale e sociale dell’organizzazione e l’impresa cooperativa, per sua natura, è portata ad applicare le regole di governance necessarie a questo scopo”.
Non ha dubbi Stefano Zamagni, docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna e la Johns Hopkins University, rivolgendosi al pubblico che ha riempito ieri sera la sala inCooperazione in occasione dell’evento “Sostenibilità cooperativa”, organizzato dall’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione Trentina della Cooperazione. L’economista, dopo aver esortato il movimento cooperativo “a tornare a scommettere su sé stesso perché il vento va nella direzione del principio cooperativo, non più competitivo”, ha evidenziato la necessità di misurare la capacità di cambiamento individuando metriche, indicatori adatti a cogliere la distintività di ogni organizzazione.
Punto di vista che ha ripreso quanto detto da Ericka Costa, docente di Economia Aziendale presso l’Università di Trento e direttrice del Centro Studi Italiano per la Rendicontazione Sociale di Impresa, che lo ha preceduto approfondendo il tema della misurazione dell’impatto, partendo dall’attuale contesto normativo, per mettere a fuoco cosa dice la ricerca scientifica e concludere con i principi della rendicontazione sociale, anche di tipo cooperativo. La docente ha concluso anticipando uno dei servizi sviluppati dalla Federazione per le cooperative associate che desiderano avviare percorsi di sostenibilità.
“Insieme alla Federazione, – ha detto Costa – come Università di Trento, abbiamo dato vita al progetto DialCoRe (Dialogic Cooperative Reporting), uno strumento flessibile, non standardizzato e inclusivo, per misurare la distintività cooperativa, coinvolgendo i diversi interlocutori dell’organizzazione e apprendendo dall’esperienza”.
Il servizio sintetizza l’impegno della Cooperazione Trentina in tema di sostenibilità. “Come movimento cooperativo – ha commentato il presidente Roberto Simoni – consideriamo la sostenibilità non tanto come un obbligo normativo che interesserà molte nostre imprese, ma come un’opportunità per lavorare su temi caratterizzanti il nostro dna”.
Le cooperative associate potranno contare, inoltre, su altri due strumenti messi a disposizione dalla Federazione: un questionario di autovalutazione del proprio grado di sostenibilità, basato sulla Prassi UNI/PDR 134:2022, presentata da Elisabetta Sovilla, direttrice Ufficio rapporti con la CCIAA e razionalizzazione controlli sulle imprese - Provincia autonoma di Trento. E un rating di sostenibilità cooperativa, che fornirà alle imprese una lettura delle azioni attivate utile a elaborare strategie e progetti futuri.
A completare l’evento formativo, moderato da Jenny Capuano, responsabile dell’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione, la testimonianza di due imprese che hanno già avviato interessanti percorsi legati ai temi della sostenibilità: Dolomiti Energia, rappresentata dal direttore commerciale Romano Stefani, e La Sportiva, rappresentata dal referente Responsabilità sociale di impresa Luca Lazzeri.