La firma arriva dopo un anno di impegno da parte di Federazione e cooperative (non solo quindi delle organizzazioni sindacali) nel dialogo con la Provincia autonoma per mettere a disposizione dei comuni le risorse necessarie per far fronte ai maggiori costi del personale. Un successo collettivo che premia la professionalità delle educatrici ededucatori di un settore strategico per il Trentino.
Bellesini società cooperativa sociale in sigla Bellesini s.c.s.
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La firma arriva dopo un anno di impegno da parte di Federazione e cooperative (non solo quindi delle organizzazioni sindacali) nel dialogo con la Provincia autonoma per mettere a disposizione dei comuni le risorse necessarie per far fronte ai maggiori costi del personale. Un successo collettivo che premia la professionalità delle educatrici ededucatori di un settore strategico per il Trentino.
Di imminente discussione in aula. Nidi a rischio, si chiede di rinviarlo. La cooperazione sociale trentina esprime forte preoccupazione per il rischio di compressione dei servizi di asili nido (0-3 anni) a vantaggio delle scuole materne (3-6 anni) contenuto nel disegno di legge della consigliera Vanessa Masè in discussione da martedì prossimo in Consiglio provinciale. «La riscrittura di parti importanti del testo da parte della Quinta Commissione legislativa - affermano le cooperative sociali che gestiscono servizi per la primissima infanzia - compromette ad oggi la buona valutazione data in una fase di primo ascolto della proposta di legge. A lungo termine a rischio la sostenibilità dei nidi». Cinque cooperative sociali hanno inviato un documento alla consigliera Masè per chiedere una pausa di riflessione e il rinvio della discussione in Consiglio.
Avvio del nuovo anno educativo 2020/2021. Quattro cooperative gestiscono oltre ottanta asili nido. Molte le iniziative per rispettare i protocolli legati all’emergenza Covid-19.
Le presidenti delle tre cooperative sociali che gestiscono oltre 80 nidi d’infanzia comunali sul territorio trentino offrendo servizi educativi e di cura ad oltre 2000 famiglie e lavoro a circa 800 operatrici, hanno scritto un accorato appello a mantenere i bambini al centro dell’attenzione nell’elaborazione della Fase 2, per non continuare a ledere la soddisfazione dei bisogni essenziali ed esistenziali dei più piccoli.