Servizi per l’infanzia 0-6 anni, forte preoccupazione della Cooperazione per il Disegno di legge Masè
Di imminente discussione in aula. Nidi a rischio, si chiede di rinviarlo. La cooperazione sociale trentina esprime forte preoccupazione per il rischio di compressione dei servizi di asili nido (0-3 anni) a vantaggio delle scuole materne (3-6 anni) contenuto nel disegno di legge della consigliera Vanessa Masè in discussione da martedì prossimo in Consiglio provinciale. «La riscrittura di parti importanti del testo da parte della Quinta Commissione legislativa - affermano le cooperative sociali che gestiscono servizi per la primissima infanzia - compromette ad oggi la buona valutazione data in una fase di primo ascolto della proposta di legge. A lungo termine a rischio la sostenibilità dei nidi». Cinque cooperative sociali hanno inviato un documento alla consigliera Masè per chiedere una pausa di riflessione e il rinvio della discussione in Consiglio.
Non è bastato il dialogo con la consigliera Vanessa Masè (La Civica) - firmataria del disegno di legge 29/3/33 n.135 che istituisce il sistema integrato dei servizi da zero a sei anni di educazione e istruzione per l’infanzia - che pure aveva portato ad una buona valutazione da parte della Cooperazione nella sua originaria stesura.
La sorpresa è arrivata dopo, con la versione definitiva del testo corretta dalla Quinta Commissione permanente del Consiglio, che stravolgerebbe completamente lo schema di integrazione dei servizi alla prima infanzia nella fascia da zero a sei anni che era stato presentato nella precedente stesura. Con il rischio, alla lunga, di portare alla chiusura i servizi per l’infanzia da zero a tre anni.
Per questo la Federazione, insieme alle cooperative sociali Bellesini, Città Futura, La Coccinella, Pro.Ges. Trento, Tagesmutter del Trentino Il Sorriso che gestiscono servizi di asili nido, hanno inviato alla consigliera Masè un accorato documento in cui si chiede una pausa di riflessione: «l’infanzia è un bene prezioso – affermano le cooperative – e bene ha fatto la consigliera Masè con il disegno di legge a considerare tutte le sfumature legate agli aspetti educativi 0-6: famiglie, bambini, operatori, serve a collocare il sistema integrato all’interno di una visione comune di educazione all’infanzia».
Nel testo emendato però «si registra uno spostamento del focus: da essere uno strumento per l’integrazione da zero a sei anni passa ad essere uno strumento che schiaccia il sistema zero-tre anni a favore della scuola dell’infanzia. Si annacqua nel testo emendato il carattere coraggioso della prima stesura che dava pari dignità allo zero-tre e al tre-sei nell’ottica dell’integrazione di competenze e ruoli e nell’accogliere la sfida di individuare nuove figure professionali per il servizio integrato emergente».
Più nello specifico, nel testo emendato la riscrittura integrale del punto due fa sì che il Ddl perda la sua dimensione integrativa del disegno zero-sei a vantaggio di un protagonismo rinnovato della scuola dell’infanzia e di un ridimensionamento del valore pedagogico del servizio zero-tre.
«Nel lungo periodo, a fronte della diminuzione della natalità, verrebbe minata la sostenibilità dei servizi zero – tre anni fino a determinarne la chiusura, compromettendo quindi proprio quello che è lo spirito che in origine ha mosso il disegno di legge, ovvero garantire il diritto alla cura e all’educazione sin dalla nascita.
Inoltre – concludono le cooperative - nel testo emendato non si ritrovano i caratteri di innovazione rispetto alla formazione iniziale e ai titoli di accesso come era stato formulato nel primo testo di leggete. Elementi questi indispensabili data la crisi occupazione che il settore educativo sta vivendo con l’emergenza nel reperimento di personale qualificato».
Il documento – firmato dalle cooperative sociali Bellesini, Città Futura, La Coccinella, Pro.Ges. Trento, Tagesmutter del Trentino Il Sorriso - si conclude con la rinnovata stima per quanto fatto dalla Consigliera Masè e l’invito ad accogliere le istanze delle cooperative, impegnate da quasi trent’anni nell’offrire percorsi educativi di qualità alla primissima infanzia, e procrastinare i tempi di discussione della legge in aula.