A Ponte Arche “Confronti” sullo sviluppo della cooperazione
Il Teatro Don Bosco di Ponte Arche ha ospitato il secondo appuntamento dell’iniziativa dell’Associazione Giovani Cooperatori Trentini e della Federazione Trentina della Cooperazione. Sono state presentate le esperienze della Cooperativa di Comunità di Melpignano (Lecce) (“l’utile diventa di utilità sociale”) e del Consorzio Elettrico di Stenico (“creare energia dal territorio per il territorio”).
“La produzione di energia e la cooperazione di comunità”.
Due temi che hanno caratterizzato la seconda serata di “Confronti – Incontri pubblici di riflessione sullo sviluppo della Cooperazione” organizzato dall’Associazione Giovani Cooperatori Trentini (guidata dal presidente Luca Riccadonna) in collaborazione con la Federazione Trentina della Cooperazione e il contributo della Provincia Autonoma di Trento.
“Il format Confronti – ha osservato Riccadonna in apertura di serata – è nato e si caratterizza per obiettivi e finalità chiare: avvicinare realtà che hanno punti in comune, metterle a confronto per consentire loro di presentarsi al pubblico e, dal confronto tra cooperative, magari scoprire di avere elementi che potrebbero tornare utili alla loro attività valorizzando in questo il principio della reciprocità, uno dei valori ispiratori della Cooperazione”.
All’Oratorio Don Bosco di Ponte Arche sono intervenuti Dino Vaia, presidente del Ceis-Consorzio Elettrico Industriale di Stenico, e Ivan Stomeo, socio fondatore della Cooperativa di Comunità di Melpignano in provincia di Lecce.
La Cooperativa di Comunità di Melpignano è stata tra le prime a essere nate nel nostro Paese. Sostanzialmente mette in pratica un concetto importante: “l’utile è di utilità sociale”. Reinveste sul territorio (finanziando progetti di pubblica utilità) gli utili prodotti dagli impianti fotovoltaici installati sui tetti degli edifici e dalle casette dell’acqua presenti in molti paesi della provincia di Lecce. “Attingono acqua dalla rete idrica pubblica a chilometro zero, valorizzandola e rendendola buona e fresca in modo sostenibile – è stato spiegato - Un progetto che ha permesso di ottenere molti risultati. Ad esempio ridurre di 10 tonnellate la quantità di plastica che finisce nella raccolta differenziata. La prima casetta dell’acqua ha dato vita a un effetto moltiplicatore perché si è compresa la bontà e l’utilità di questo modello e si è espanso in molte altre località. Oggi la nostra cooperativa ne gestisce 53. E l’utile è servito per pagare i libri di testo a ragazze e ragazzi delle famiglie bisognose che frequentano le scuole medie e le superiori, per pagare la mensa a una ventina di altre/i ragazze/i, per rigenerare il parco nel cuore del paese e per creare un apiario con 20 arnie per la produzione di miele”.
La “cooperativa di comunità – ha aggiunto – vede i cittadini protagonisti perché si fanno carico delle esigenze dei bisogni di una comunità in maniera concreta. Questo tipo di cooperativa non è un modello standard. E’ simile, piuttosto, a un vestito su misura che tiene conto dei bisogni di una comunità che variano da caso a caso. L’auspicio è che si arrivi a una legge quadro che consenta ai sindaci di affidare alcuni servizi alla cooperativa di comunità, modello che può insegnare che da soli non c’è storia. Bisogna stare insieme, bisogna fare rete, bisogna creare comunità”.
Il Ceis, acronimo di Consorzio Elettrico Industriale di Stenico, è realtà cooperativa dal 1905. Il presidente è Dino Vaia. Il direttore è Gianluca Schiavi. “Oggi Ceis – è stato osservato - è una delle tre cooperative elettriche storiche operanti nel Trentino e fa parte del Coordinamento Cooperativo dell’Arco Alpino assieme ad altre tredici cooperative elettriche storiche. Oltre un secolo di impegno, possibile grazie all’impegno quotidiano dei dipendenti, ma anche dall’indirizzo degli amministratori passati e presenti, uniti nel voler rinnovare e declinare nel tempo lo spirito originale che ebbero i 120 soci fondatori cioè quello di poter creare energia dal territorio per il territorio”.
I soci, oggi, sono 3850. “Nel 1905 è stata una scommessa perché i soci rispondevano con tutti i loro averi considerata la responsabilità illimitata della cooperativa – ha precisato Vaia. Oggi Ceis è il distributore d riferimento elettrico per un territorio ampio. Ci potremmo definire cooperativa di comunità energetica ante litteram. Siamo innovatori perché mettiamo in campo tecnologie all’avanguardia e destinate a garantire ai nostri soci e utenti un servizio sempre migliore e sempre più moderno. Ma c’à un’altra caratteristica che mi preme evidenziare – ha aggiunto – Mi riferisco al fotovoltaico diffuso che ha offerto e offre la possibilità di realizzare piccoli impianti domestici. Le Giudicarie Esteriori sono il territorio con il maggiore numero di impianti fotovoltaici attivati per un valore di tre megawatt di potenza installata”.
L’intervento conclusivo è stato affidato a Germano Preghenella, vicepresidente vicario della Federazione Trentina della Cooperazione. “Cooperativa è partecipazione, è educazione alla democrazia – ha osservato – L’augurio è che le giovani e i giovani si avvicinino a questa realtà, perché il futuro è affidato a loro”.