Assomela pubblica l’ottavo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale di Prodotto delle Mele Italiane
Contiene la quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita delle mele.
Il tema della sostenibilità e nello specifico quella ambientale è ormai da anni nell’agenda dei melicoltori italiani tanto che la prima Dichiarazione Ambientale di prodotto (Environmental Product Declaration - EPD) per le mele risale ormai al 2012 ed ha rappresentato uno dei primi casi di comunicazione di questo tipo da parte di un intero settore produttivo e non di una singola azienda come avviene solitamente.
Questo ottavo aggiornamento è stato condotto sui valori medi della campagna 2018 delle quattro OP del Trentino-Alto Adige (VOG/Marlene, VIP/Val Venosta, Melinda e La Trentina) e sulle cinque varietà più rilevanti in termini di produzione (Golden Delicious, Gala, Red Delicious, Fuji e Granny Smith) che costituiscono complessivamente l’82% della produzione totale di mele delle OP interessate dallo studio.
La quota più importante delle mele coltivate e commercializzate dalle OP viene prodotta nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata nazionale e provinciale, mentre la restante parte, pari a circa il 5%, segue la regolamentazione comunitaria della produzione biologica.
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto, elaborata con il supporto tecnico di Life Cycle Engineering, segue le regole del Sistema Internazionale EPD® e i dati presentati sono stati calcolati attraverso la metodologia dell’Analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA), che prevede lo studio degli impatti delle attività svolte in tutte le fasi della filiera che vanno dall’impianto del frutteto fino alla distribuzione del prodotto al consumatore. I risultati, comunicati attraverso degli indicatori di sintesi, si riferiscono all’unità funzionale di 1 kg di mele vendute sfuse, intese per il consumo fresco.
Dai dati pubblicati nell’EPD 2019, emerge che per produrre un kg di mele vengono emessi circa 150 g di CO2eq, di cui la fase agricola, la fase di stabilimento e confezionamento e quella di distribuzione contano equamente per il 30% ognuna, e per la restante parte al packaging e alle operazioni di fine vita. Il consumo di acqua, di circa 65 litri per kg di mele, è invece concentrato quasi interamente nella fase di produzione delle materie prime agricole (97%).
Si tratta di un ottimo risultato per la mela italiana, che dimostra, dati alla mano, di essere una produzione rispettosa del territorio e delle sue risorse.
La dichiarazione aggiornata è scaricabile in italiano, inglese e tedesco al seguente link: https://www.environdec.com/Detail/?Epd=8793
Assomela s.c. è l’Associazione dei Produttori di mele italiani che rappresenta il 70% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP (Val Venosta) e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda, “la Trentina” e Mezzocorona della Provincia di Trento, Nord Est della Regione Veneto, Melapiù della Regione Emilia Romagna, Rivoira e Lagnasco della Regione Piemonte, Friulfruct della Regione Friuli Venezia Giulia e Melavì della Regione Lombardia.
Life Cycle Engineering S.r.l., Research & Consulting, con sede a Torino e Venezia, è una società di ingegneria che dalla metà degli anni '90 opera nel settore della consulenza, della ricerca e della formazione in campo ambientale ed energetico. È partner riconosciuto di numerose aziende, centri di ricerca e associazioni di produttori a livello nazionale e internazionale che hanno scelto LCE come supporto scientifico e tecnico per attività di LCA (Analisi del ciclo di vita), di EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) e di programmazione di strumenti di sviluppo ambientale sostenibile e di eco-design.
Fonte: Assomela