Buona tenuta per le cooperative di lavoro e servizi, aumentano i lavoratori e il valore della produzione
Presentato il bilancio aggregato delle 130 cooperative attive in questo settore: buona la tenuta nel periodo più difficile della pandemia e netta crescita delle attività, dei risultati e dell’occupazione nel 2021 (oltre 7 mila lavoratori, +5,1% rispetto al 2020).
Il 2022 vede però nuove difficoltà in prospettiva, con i costi dell’energia e delle materie prime in forte aumento (inflazione già oltre il 6% e la stima su base annuale è oltre il 10%).
Il settore cooperativo “lavoro e servizi” rappresenta realtà molto diverse per dimensioni e fatturato. Si va dai consorzi elettrici fino alle APT, passando per autotrasportatori, edilizia e commercio. Ciononostante, i dati raccolti al 31 dicembre 2021 mettono in evidenza tre fattori chiave ed omogenei tra loro: l’andamento generale è positivo, il numero di lavoratori è aumentato ed è aumentata anche la patrimonializzazione delle cooperative del settore.
Questo, in sintesi, quanto è emerso dal tradizionale convegno di un settore che coinvolge 130 cooperative aderenti alla Federazione Trentina della Cooperazione: “Il settore ha dimostrato ancora una volta la sua resilienza – ha spiegato Germano Preghenella, vicepresidente della Federazione in rappresentanza delle cooperative di lavoro e servizi – e la capacità di essere un persistente generatore di lavoro per la nostra comunità”. Ma le crisi non sono terminate, è necessario quindi trovare nuove soluzioni per affrontare il rincaro dei costi energetici: “Dobbiamo vigilare sulla revisione dei prezzi negli appalti pubblici cercando di razionalizzare e contenere i costi di gestione - prosegue il vicepresidente –, e valutare l’ipotesi di eventuali aggregazioni, soprattutto per quelle realtà poco strutturate e scarsamente patrimonializzate”.
Il presidente della Federazione, Roberto Simoni, ricorda l’importanza di incontrarsi dal vivo non solo per fare bilanci: “Ritrovarsi qui oggi in presenza con le nostre cooperative è anche un’occasione di dibattito che può portare a nuovi spunti, idee o progetti utili ad affrontare il prossimo futuro. La crisi energetica che stiamo vivendo ora non sparirà da un giorno all’altro, è quindi indispensabile lavorare per affrontare al meglio anche queste nuove difficoltà”.
Al convegno è intervenuto anche Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, che ha mostrato le previsioni di impatto dei prezzi dell’energia in Italia (per il comparto industriale si parla di 68 miliardi in più in bolletta per il 2022) e ha denunciato un altro importante tema: la difficoltà nel reperimento di lavoratori da inserire in azienda. Un tema, quest’ultimo, di enorme importanza anche per Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo: “Scuola e università sono asset strategici per il futuro del mondo del lavoro. C’è bisogno che la scuola si metta a disposizione per rendere accattivanti i posti di lavoro all'interno delle aziende, e noi vogliamo fare la nostra parte offrendo supporto in questa direzione”.
I dati: le cooperative di lavoro
Le cooperative di produzione e lavoro sono imprese che operano avvalendosi delle prestazioni lavorative dei propri soci. Nell’esposizione dei dati condotta da Giuliano Bernardi (responsabile dell’Area Servizi Integrati della Federazione), risultano essere 80 quelle associate alla Cooperazione Trentina, molto diversificate per dimensioni e attività: 38 fatturano meno di 1 milione di euro e 8 coprono quasi il 60% del fatturato complessivo. Il 2021 ha visto un netto incremento del valore della produzione (+17,2%) stabilitosi a 334 milioni con un aumento, rispetto al 2019, di circa 23 milioni di euro. L’andamento nell’ultimo biennio è fortemente influenzato dai risultati di alcune grosse cooperative operanti nel settore della ristorazione, del turismo e del settore fieristico che hanno subito variazioni rilevanti del valore della produzione.
Cala nel 2021 il numero di cooperative in perdita ed il valore delle perdite aggregate, che è pari a 900 mila euro complessivi (di cui circa 800 mila relativi ad una sola cooperativa). Aumenta la patrimonializzazione e la marginalità, al netto di alcune situazioni specifiche, è in costante miglioramento nell’ultimo triennio: 1,5% nel 2019, 2,1% nel 2020 e 2,6% nel 2021. In generale, i risultati economici migliori riguardano le cooperative più strutturate.
Buono anche il tasso occupazionale con la presenza di circa 6.600 lavoratori a fine 2021, in aumento complessivamente sia di numero (+4,4% sul mese di dicembre) che di unità lavorative per anno (+1,9% rispetto al 2020). Di questi 6.600, 1.800 sono soci delle cooperative.
I dati: le cooperative di servizi
Le 51 cooperative di questo comparto hanno come fine l’apporto di beni e servizi a favore dei soci, con tipologie di attività molto diversificate (Consorzi elettrici, APT, autotrasportatori, commercio, porfido, servizi di consulenza, ecc.). Un settore che vede una forte concentrazione del fatturato (3 coop coprono circa l’86% del valore complessivo) e una serie di attività molto diversificate.
Il risultato aggregato è positivo per 5,7 milioni, in miglioramento di circa 600 mila euro rispetto al 2021. Rimangono sostanzialmente invariate le perdite aggregate (circa 100 mila euro) ma migliorano gli utili (da 5,2 a 5,8 milioni di euro). Complessivamente sono poche le coop in perdita nel 2021 (6 su 30 campionate) e per importi limitati (100 mila euro circa la perdita aggregata sul campione analizzato).
Grazie ai risultati positivi cresce e si rafforza anche nel 2021 la patrimonializzazione, mentre l’aumento dell’attività ha consentito di far crescere l’occupazione: sono circa 700 i lavoratori a fine dicembre 2021, in aumento sia per numero di teste (+12,9%) che in termini di unità lavorative per anno (+4,7%).