Ceis, sorride il bilancio del consorzio elettrico di Stenico
Ieri sera l’assemblea dei soci della cooperativa di Stenico che produce e distribuisce energia elettrica ha approvato il bilancio all’unanimità. La produzione è cresciuta, e così anche i vantaggi dei soci, che si traducono in 885mila euro di agevolazioni in bolletta. Utile triplicato a 611mila euro.
Presentato il nuovo direttore che prenderà servizio dal 2 maggio: è l’ing. Gianluca Schavi, esperto di gestione aziendale. Sostituirà Danilo Rigotti, in pensione dopo 41 anni al Ceis.
Il presidente Dino Vaia: Il successo è di tutto il territorio, che riconosce e mette a frutto le proprie risorse.
Ottimi risultati per il Consorzio Ceis che conferma di essere un asset strategico di sviluppo per le comunità delle Giudicarie Esteriori.
Buone performance – sul fronte dei ricavi, della gestione e dei servizi – e un nuovo passo nel solco di una strategia di lungo periodo orientata ad assicurare significativi benefici per gli oltre 3.600 soci del consorzio: sono i tratti caratteristici del bilancio 2018 approvato ieri sera all’unanimità dall’assemblea dei soci convocata all’hotel Terme di Comano.
Il patrimonio netto sfiora i 20 milioni di euro (19.813.961, +3,3%), la produzione cresce a 5.308.848 euro (+5%) e l’utile triplica passando da 152mila del 2017 a 611.370 euro nel bilancio 2018.
La produzione di energia elettrica (il cui andamento dipende unicamente dalle condizioni meteo) è cresciuta da 13.771 a 18.077 megawatt (ovvero milioni di watt/ora) dopo tre anni di calo. Il 93% viene dalle centrali idroelettriche di Ponte Pià e Cillà, il restante 7% è ricavato da fonti solari attraverso cinque impianti fotovoltaici.
“Il Ceis – ha spiegato il presidente Dino Vaia – segna il successo di un territorio che, da più di 110 anni, riconosce e mette a frutto le proprie risorse, a vantaggio di tutta la comunità. Tutto questo nel rispetto dell’ambiente, attraverso la produzione di energia pulita”.
I vantaggi per i soci, quantificati nel valore di 884.691 euro (+8,1%), si traducono in esenzioni di varie componenti tariffarie riferite agli oneri generali del sistema elettrico sull’energia consumata, e l’esenzione dell’imposta erariale sui consumi di utenze per usi diversi dalle abitazioni.
Il Ceis ora guarda al futuro con ottimismo. Le prossime tappe saranno il rinnovo delle concessioni sul Rio Bianco, la realizzazione della cartografia georeferenziata della rete di distribuzione e il riconoscimento della garanzia di origine sulla produzione da fonte rinnovabile (G.S.E).
Il nuovo direttore di Ceis è l’ing. Gianluca Schiavi, professionista esperto di gestione aziendale, con esperienza nei settori della radiotelevisione e pubblicità, presidente di Federmanager Trento e cofondatore di una cooperativa, AdHoc che fornisce servizi di temporary manager. Sostituirà, dopo un periodo di affiancamento, l'attuale direttore Danilo Rigotti, che dopo 41 anni di servizio nel ruolo tecnico va in pensione.
“Questo consorzio è espressione di una comunità che si è unita – ha detto Schiavi nel suo primo intervento – attorno al valore della cooperazione. È un gioiellino, dove la qualità del servizio si sposa con il rispetto dell’ambiente e la cura del territorio”.
“Il Ceis ha lasciato un segno sul proprio territorio e lo lascerà ancora”, ha detto il vicepresidente della giunta provinciale e assessore all’energia Mario Tonina, che del Ceis è stato presidente. “Il ruolo dei consorzi elettrici deve essere tenuto in grande considerazione per ciò che hanno saputo realizzare nel tempo, in primo luogo la tutela dell’ambiente, la qualità del servizio e il rispetto dei dipendenti, che sono prima di tutto soci. Il Ceis ha saputo cogliere le opportunità che si sono presentate negli anni scorsi, dovrà saperle cogliere anche in futuro”, ha concluso.
“Il ruolo di assessore all’ambiente ed energia sarà fondamentale nei prossimi anni – ha affermato il direttore della Federazione Alessandro Ceschi – poiché saranno in scadenza tutte le concessioni idroelettriche. Dovremo fare attenzione che nei rinnovi le opportunità rimangano in Trentino. Sappiamo di trovare nella Provincia autonoma un interlocutore attento su questo argomento”.