Concast-Trentingrana, bilancio soddisfacente. Dal blocco del turismo pesanti ripercussioni
Nell’anno nero dell’epidemia il Consorzio Trentingrana-Concast chiude il bilancio con risultati complessivi in linea con l’anno precedente. A picco la ristorazione, settore fortemente condizionato dall’andamento del turismo.
Il presidente Marchesi: chiediamo al Governo provinciale di rafforzare gli interventi di valorizzazione delle produzioni in chiave territoriale.
Al via il nuovo piano di investimenti: un centro unico per il confezionamento.
Eletto il nuovo consiglio, confermati tutti i consiglieri in scadenza.
Assemblea dei soci di Trentingrana-Concast, stamani, presso la sede della Federazione Trentina della Cooperazione per l’approvazione del bilancio 2020 (passato all’unanimità) e il rinnovo del Consiglio di amministrazione (confermato per acclamazione l’interno consiglio in scadenza). Il presidente sarà nominato dal nuovo cda nella prossima seduta prevista nella seconda metà di giugno.
Un bilancio soddisfacente, che ha chiuso l’esercizio 2020 con ricavi pari a 57,2 milioni di euro, in linea con l’anno precedente. Tuttavia, la pandemia ha fortemente condizionato il mercato, che si è mosso con andamento altalenante e discontinuo, soprattutto per il blocco dei flussi turistici.
“Le prospettive sono incerte, perché è prevedibile una contrazione dei consumi che impatterà anche sul settore agroalimentare”, ha affermato il presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni intervenendo in apertura dell’assemblea. “Usciremo da questa crisi se sapremo fare squadra e fronte comune con determinazione, rispetto reciproco e democrazia nelle relazioni”.
“Quello che abbiamo vissuto è stato un anno drammatico e doloroso che sarà ricordato sui libri di storia”, ha affermato il presidente Renzo Marchesi aprendo la sua relazione cheha concluso il suo primo triennio. “Tuttavia, dal punto di vista economico, il settore agroalimentare si è dimostrato ancora una volta anticiclico rispetto all’andamento generale dell’economia”.
Nei primi mesi di lockdown si è verificata una corsa compulsiva del consumatore all’acquisto di alcuni prodotti (formaggi duri confezionati, grattugiati e burro), a cui però si è contrapposta una diminuzione delle vendite di latte fresco e di prodotti freschissimi, a seguito della riduzione del numero di atti di acquisto presso i supermercati. Anche le vendite ai banchi gastronomia sono drasticamente calate a causa del minor tempo di permanenza all’interno dei punti vendita.
Drammatica poi la situazione del cosiddetto canale Ho.Re.Ca. (ristoranti e alberghi), con un crollo del mercato nei mesi primaverili e anche nell’autunno/inverno. La sofferenza maggiore ha riguardato i punti vendita dei Caseifici associati, per i quali la mancanza del turismo invernale ha comportato difficoltà significative.
L’annata in corso, complice anche il blocco dei flussi turistici tipici della stagione invernale, non è iniziata sotto i migliori auspici. “Abbiamo avuto la conferma – ha proseguito Marchesi - di quanto importante sia il turismo per il nostro settore”.
Il presidente di Concast ha chiesto quindi al Governo provinciale di tener in considerazione la situazione del comparto e, insieme a Trentino Marketing, di elaborare nuove strategie affinché l’abbinamento territorio – produzioni enogastronomiche possa essere ulteriormente rafforzato.
A questo proposito è intervenuta l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli che ha assicurato l’impegno della Provincia autonoma per la valorizzazione del comparto, soprattutto in relazione con il turismo.
Al via il nuovo piano di investimenti, in primis il centro unico di confezionamento
Il pacchetto di investimenti previsto per “innalzare la competitività dell’intera filiera lattiero casearia provinciale” è ampio e ambizioso, “in grado di liberare il potenziale di crescita del comparto lattiero caseario trentino, generare una ripresa dell’occupazione, migliorare la qualità del lavoro, la coesione territoriale e favorire la transizione ecologica”.
Il primo di questi investimenti sarà la realizzazione di un centro unico di confezionamento per la Linea Trentingrana e la Linea Tradizionali, volto a ottimizzare l’efficienza interna e logistica, nonché a migliorare i flussi d’ordine e il servizio nei confronti della clientela.
Le attività del Consorzio
L’attività del Consorzio è stata illustrata dal direttore Andrea Merz. La produzione di latte a livello provinciale ha superato le 152.000 tonnellate (+1,6% rispetto al 2019) mentre il latte conferito a strutture cooperative operanti sul territorio provinciale (80,5% circa del totale prodotto) ha quasi raggiunto le 123.000 tonnellate (+3,1%).
La pandemia ha provocato conseguenze significative sul mercato del latte. “Nei mesi primaverili – ha affermato Merz - con il crollo del canale Ho.Re.Ca e il picco della stagione produttiva, l’industria di trasformazione si è trovata ad affrontare importanti problematiche di gestione dei quantitativi di materia prima disponibili. Da qui il crollo dei prezzi che ha portato le quotazioni medie del latte spot nazionale a meno 18% rispetto al 2019”.
Anche in questo anno di circostanze straordinarie, il Consorzio ha portato avanti la propria attività sviluppando importanti novità. In primis, è stato lanciato sul mercato il nuovo packaging della Linea Trentingrana, insieme alla nuova referenza Trentingrana Stagionato 30 Mesi.
Una importante novità ha riguardato il siero in polvere (la cui produzione ha raggiunto 7.826 tonnellate, in linea con l’anno precedente) e la prossima apertura di un nuovo interessante sbocco di vendita: il siero in polvere a uso umano, e non solo destinato al settore dell’alimentazione zootecnica come è stato finora.
I numeri dell’andamento commerciale
Federico Barbi, responsabile commerciale del Consorzio, ha presentato l’andamento delle vendite nei vari comparti.
Il conferimento della Linea Trentingrana ha raggiunto 102.667 forme, con una diminuzione di 2.825 forme (2,67%) rispetto al 2019. I dati di produzione dell’annata agraria 2019/2020 fanno prevedere un conferimento per l’annata 2021 tra 101.500 e 102.000 forme.
Le forme vendute nel 2020 sono state complessivamente 97.721, circa 2.000 in più (+1,83%) rispetto al 2019. Trentingrana è stato protagonista dell’evento “Rinascimento Trentingrana”, svoltosi a settembre 2020 presso la Malga Juribello nel Primiero, il quale ha segnato l’inizio di un importante processo di rinnovamento per il Consorzio, a partire dalle novità di packaging e di prodotto che sono state presentate in questo contesto.
La Linea Formaggi Tradizionali ha visto rientrare nella commercializzazione del Gruppo Formaggi del Trentino il Caseificio Sociale Val di Fassa. Anche grazie a ciò, questo comparto ha portato un fatturato complessivo di € 9.696.087, in crescita rispetto all’anno precedente. Risultati ben diversi tuttavia si sarebbero potuti avere con l’afflusso turistico invernale, mancato a causa della pandemia.
Il Burro Trentino ha confermato per il 2020 un dato di liquidazione inferiore rispetto alle ultime annate. Infatti, una parte importante di questo prodotto è indirizzata al canale HO.RE.CA. e le chiusure dovute alla pandemia hanno rallentato significativamente le vendite.
Elezione degli organi sociali, confermato in toto il consiglio uscente
L’assemblea ha riconfermato all’unanimità il cda uscente.
Ha eletto per acclamazione i candidati proposti dai 17 caseifici sociali, che sono: Michele Abram, Stefano Albasini, Marisa Corradi, Mirco Covi, Renzo Creazzi, Luigi Defrancesco, Luigi Deluca, Mirko Endrizzi, Diego Fezzi, Paolo Ianes, Guido Lanzerotti, Benvenuto Maistrelli, Renzo Marchesi, Luca Pedri, Cesare Scalet, Saverio Trettel, Ezio Valenti.
Il presidente sarà eletto in occasione della prima riunione del consiglio di amministrazione.