Cooperfidi, cresce la richiesta di garanzie sui prestiti: nel 2023 215 nuove domande per oltre 40 milioni
Nell’assemblea sociale di oggi, sono stati presentati i dati della cooperativa che offre garanzie sui fidi di imprese agricole e cooperative. In crescita anche i soci (+116, in totale 1729) e l’utile (2,3 milioni). E per il futuro, con il nuovo Piano strategico, più spazio alla consulenza, specie nel campo delle tematiche ESG. Bilancio approvato con voto unanime.
Il conflitto tra Russia e Ucraina ha pesato anche sui bilanci delle imprese trentine, che nel 2023 hanno dovuto fare i conti con l’aumento delle spese energetiche, delle materie prime e del costo del denaro (inflazione). Per abbattere il costo dei finanziamenti, le aziende hanno quindi incrementato il ricorso alle garanzie sui loro prestiti. Questo è quanto emerge analizzando il bilancio di Cooperfidi, la cooperativa che offre garanzia sui fidi alle imprese agricole e a quelle cooperative, i cui soci si sono riuniti oggi in assemblea, presso la sala inCooperazione.
Sono 215, infatti, le nuove domande di garanzia collettiva fidi presentate nel corso del 2023, per un importo pari a 26 milioni di euro a fronte di finanziamenti richiesti per oltre 40 milioni. Di queste, ne sono state accolte 209. Un aumento notevole se si considera che nel 2022 le domande erano state 137 per 18 milioni di euro di garanzie su 36 di finanziamenti.
«La maggiore richiesta – spiega il presidente di Cooperfidi Guido Leonardelli – deriva dall’adesione delle imprese associate alle varie iniziative messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento per contrastare gli effetti del conflitto, di cui abbiamo gestito la componente garanzie. Per esempio, il ‘Protocollo Energia’, con 65 pratiche per circa 10 milioni a fronte di finanziamenti per 12,5 milioni di euro, o i ‘Mutui energia imprese agricole’, con 149 domande per 3,3 milioni. Questa crescita delle garanzie si è riflessa anche sul numero dei soci della nostra cooperativa, con 116 nuovi ingressi, elemento che ci stimola a fare sempre di più e sempre meglio».
A fine 2023 le garanzie totali in essere nel bilancio di Cooperfidi sono 1070, pari a oltre 118 milioni di euro, a copertura di prestiti per quasi 200 milioni, per lo più riservate al settore agricolo (67%) e per lo più emesse su finanziamenti concessi da Casse Rurali (91%).
Cooperfidi ha incrementato la propria operatività verso gli operatori agricoli introducendo nuovi prodotti di finanziamento diretto, come per esempio l’anticipo del Premio di insediamento che la Provincia elargisce ai giovani agricoltori, con un plafond di 2,5 milioni di euro.
E per il futuro, il nuovo Piano strategico approvato dal Consiglio di amministrazione delinea nuovi orizzonti: «Confermando il nostro modello di business sul rilascio di garanzie collettive fidi – aggiunge in direttore Antonio Bortolotti –, con il 2024 abbiamo ricevuto mandato di sviluppare nuove aree d’attività, in particolare in ambito consulenziale, nell’operatività con i fornitori di garanzia pubblica statale e sovranazionale, e nell’aiuto alle imprese socie per affrontare le tematiche ESG, considerando l’orientamento europeo di disincentivare i finanziamenti di iniziative non conformi alla sostenibilità ambientale, sociale e della governance. In questo contesto Cooperfidi potrà porsi come elemento di collegamento tra i propri soci e il settore del credito, aiutando da un lato le banche finanziatrici a valutare le specificità delle imprese socie e dall’altro supportando le imprese socie a capire e affrontare le tematiche ESG per poter accedere al meglio al mercato del credito».
Il bilancio di Cooperfidi, approvato all’unanimità, chiude con un patrimonio netto che supera gli 81 milioni di euro (+4,3%) e un utile di 2,3 milioni.
L’assemblea ha infine eletto tre consiglieri d’amministrazione in scadenza di mandato: Fabio Marega per il settore produzione lavoro sociali servizi e abitazione, Alessandro Sontacchi per il consumo e Giacomo Broch per l’agricoltura – allevamento. Roberto Dalbosco è stato confermato nel suo ruolo di consigliere designato dalla Provincia.
Gli interventi
Nel corso dei lavori assembleari sono intervenuti i rappresentanti istituzionali. “Si chiude un anno importante per la cooperativa di garanzia, non solo sul fronte dei numeri, a partire dal crescente numero di associate, ma soprattutto per l’impatto che le azioni e gli strumenti messi in campo hanno avuto sull’intero comparto agricolo, garantendo a molte imprese un prezioso sostegno per crescere e rafforzarsi, ma anche importanti strumenti per fronteggiare difficoltà dovute alla congiuntura internazionale – ha detto Giulia Zanotelli, assessore provinciale all’agricoltura. Proprio su questo fronte a partire dalla scorsa legislatura la Provincia ha lavorato insieme a Cooperfidi, penso all'attivazione della linea di credito per il sostegno dei costi energetici e delle materie prime, per la realizzazione di investimenti in fonti rinnovabili e per la riduzione del consumo energetico, ma anche alla costituzione di un fondo rischi straordinario per le micro, piccole e medie imprese del settore agricolo, fino alle azioni di supporto per la gestione del rischio. Le sfide che ci attendono sono molteplici, e su tutte la Provincia garantirà il suo impegno al fianco di Cooperfidi al fine di delineare investimenti e strategie complessive che sappiano dare forza all’intero comparto”.
“Da oltre quarant’anni Cooperfidi è al fianco delle imprese cooperative trentine assicurando un supporto concreto e costante anche dinanzi a scenari inediti, si pensi alla pandemia o ai forti rincari delle materie energetiche. Anche in tempi recenti l’intervento dell’ente si è dimostrato fondamentale per risolvere una situazione di oggettiva difficoltà per una importante realtà cooperativa a sud di Trento, la Sft, fornendo l’ossigeno necessario per la realizzazione del piano industriale della società, ma impegnando al contempo la stessa a rilanciarsi e a tornare competitiva sul mercato – ha detto l’assessore provinciale alla Cooperazione, Mario Tonina. Una presenza importante per la nostra economia cooperativa, dunque, capace di accrescere la propria base sociale e che ora, guadando alle sfide future della crescita sostenibile, dell’attenzione all’ambiente, dell’impatto sociale e di governance, sono certo saprà creare ulteriore valore per le proprie associate”.