Fondazione Valtes: “Orizzonte Europa, una visione di futuro”
Nella splendida cornice di Casa Raphael a Roncegno si è svolta, lo scorso fine settimana, la quarta edizione de “Gli Orizzonti della Fondazione Valtes”: una scuola di cittadinanza informale voluta da Valtes, la Fondazione della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, in collaborazione con altri soggetti culturali del territorio quali la Fondazione Trentina Alcide Degasperi, Agorà e Arte Sella. Una cordata culturale che trova negli Orizzonti un’espressione concreta di un progetto che, seppur nelle sue fasi iniziali, si conferma avvincente e innovativo.

Si è concluso ieri il quarto appuntamento de “Gli Orizzonti della Fondazione Valtes”, nella splendida e suggestiva cornice di Casa Raphael a Roncegno.
Un appuntamento che sta diventando tradizione, ideato e proposto da Fondazione Valtes in collaborazione con altri soggetti culturali locali: Arte Sella, Associazione Agorà e Fondazione Trentina Alcide Degasperi. Una cordata culturale che trova nell’organizzazione de “Gli Orizzonti” un’espressione concreta di collaborazione fattiva, per offrire al territorio una proposta di alto livello, in un formato innovativo.
Una scuola di cittadinanza informale, in cui i partecipanti vivono un fine settimana residenziale, con l’opportunità di approfondire, con l’aiuto di diversi esperti, un tema di grande attualità, e al contempo di creare o rafforzare legami e relazioni, alla base di ogni processo di crescita comunitaria. Un tempo di qualità, sospeso fra presente e futuro, per tentare di capire dinamiche che stanno apportando importanti cambiamenti nel senso e nella qualità di una cittadinanza attiva e consapevole.
“Orizzonte Europa”: questo il titolo del fine settimana appena trascorso, dal 10 al 12 ottobre, al quale hanno partecipato circa una trentina di persone, prevalentemente dal territorio in cui opera la Fondazione. Un Orizzonte in cui si è cercato di approfondire il ruolo dell’Europa in una fase storica in cui i rapporti internazionali non sono più necessariamente basati sul diritto internazionale, quanto piuttosto sui rapporti di forza e di potere. Una base geopolitica che stravolge i principi e valori su cui abbiamo costruito in Europa ottant’anni di storia, e che necessariamente richiede un nuovo modo di concepire relazioni esterne ma anche processi interni.
“Un fine settimana che ci ha arricchito molto” – il commento di Stefano Modena, presidente di Fondazione Valtes e vicepresidente di Cassa Rurale Valsugana e Tesino. “Come negli altri Orizzonti, abbiamo avuto l’opportunità di vivere relazioni anche in momenti informali, sia fra i partecipanti che con i relatori; allo stesso tempo, è stata un’occasione di approfondimento di una tematica quanto mai attuale, che ci chiama a nuove forme di responsabilità e di consapevolezza. Di fronte a quanto sta succedendo a livello geopolitico, una reazione potrebbe essere quella di mettere la testa sotto la sabbia, rifiutandoci di vedere i cambiamenti. Oppure, quella di cercare di capirli meglio, nelle loro dinamiche e conseguenze. Certo non per cambiare processi ben più grandi di noi, ma una maggiore consapevolezza e capacità di lettura di quanto succede nel nostro contesto temporale ci consente di vivere con maggiore responsabilità il nostro ruolo di cittadini attivi, membri di una comunità in cammino di cui siamo parte. Cambiare la nostra postura di fronte ai problemi, trovare nuove forme di relazione è qualcosa che dipende unicamente da noi: questo l’obiettivo principale degli orizzonti. Orizzonte Europa ci ha aiutato a riflettere sui grandi temi dell’umano: la pace e la giustizia, la guerra e i conflitti; a ragionare sul contributo che l’Europa può e deve dare, pena la sua irrilevanza sullo scacchiere internazionale. Ringrazio di cuore i relatori, autorevoli e qualificati; il personale e la struttura di Casa Raphael, che ci ha fatto sentire a casa e gli enti con cui, ormai da due anni, stiamo portando avanti questa iniziativa. La collaborazione con Fondazione Trentina Alcide Degasperi, Arte Sella e Associazione Agorà diventa di volta in volta più strutturale, articolata e di grande significato per tutto il territorio. Ma, soprattutto, un grazie a tutti i partecipanti per la loro presenza attiva, che ha portato valore a tutto il progetto.”
Il fine settimana ha potuto contare sul contributo di diversi esperti di politica e relazioni internazionali: il professore Vincent Della Sala, dell’Università di Trento, ha parlato del cambio di paradigma fra un ordine basato sulla globalizzazione e sull’interdipendenza economica fra gli stati ad uno basati invece su un rapporto di potere. Giorgio Cuscito, analista geopolitico di Limes, ha portato un contributo sullo sviluppo americano e sui fattori di crisi dell’impero americano, per soffermarsi poi sul sogno imperiale cinese, che vede però al proprio interno ancora difficoltà e contraddizioni.
Una testimonianza importante sulla ricerca quale asset strategico per l’Europa è stata portata dal rettore dell’Università di Trento, prof. Flavio Deflorian, in dialogo con la giornalista Marika Damaggio. Un colloquio aperto e franco sui vari temi di interesse dell’Università di Trento e in generale sul contesto accademico italiano ed europeo, con il rettore disponibile a rispondere alle numerose domande dei partecipanti.
Infine, altri due nomi di spicco ospiti della scuola sono stati Karolina Muti, dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, che ha parlato di difesa comune europea, e Giovanni Kessler, che ha portato un contributo e una visione di quanto sta succedendo a Gaza e in Ucraina. Un format, quello de “Gli Orizzonti”, che prevede appunto la residenzialità dei partecipanti nel fine settimana: una presenza impegnativa, ma anche generativa di incontri, riflessioni, stimoli, approfondimenti altrimenti impossibili da realizzare con questa intensità e questa qualità. Una cifra caratteristica e costitutiva di questa proposta, che verrà mantenuta anche con i prossimi appuntamenti.
Un modo anche per valorizzare le bellezze naturalistiche ed architettoniche del territorio: dopo Sella, il Tesino e Valbrenta, la scelta è caduta su una struttura che è un gioiello architettonico e naturalistico del nostro territorio. Il parco delle terme di Roncegno e la sua struttura ricettiva / sanitaria sono stati una scoperta per alcuni, una conferma per altri.
Una proposta innovativa, che racchiude diversi elementi positivi per il territorio e che sarà riproposta anche per il futuro.