Fugatti a Bento Gonçalves: “L’emigrazione trentina è una radice viva che continua a unire la nostra comunità”
La giornata si è aperta con un momento particolarmente sentito: l’esibizione del Coro Valsella, che ha salutato la delegazione trentina e le autorità brasiliane con un repertorio di canti popolari e tradizionali, richiamando i legami profondi che uniscono le due comunità.
Ad dare il benvenuto alla delegazione, composta anche dai consiglieri provinciali Stefania Segnana e Walter Kaswalder, dalla sindaca di Borgo Valsugana Martina Ferrai, dal vicepresidente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino Stefano Modena e dal rappresentante della Giunta dell’Associazione Trentini nel Mondo Enrico Lenzi, è stato il Consultore della Provincia di Trento per il Brasile, Felipe Bernardi.
Nel Municipio di Bento Gonçalves, il sindaco Diogo Segabinazzi Siqueira ha accolto ufficialmente la delegazione.
"La comunità trentina – ha detto il sindaco – ha avuto un ruolo decisivo nella storia di Bento Gonçalves e di tutta la nostra regione. I trentini arrivarono qui quando non c’era nulla: hanno costruito da zero città, aziende, famiglie, e in 150 anni hanno contribuito a trasformare questa parte del Brasile in una delle più ricche e dinamiche del Paese. La loro eredità è fatta di lavoro, valori e spirito di comunità, che continuano ancora oggi a ispirare lo sviluppo del nostro territorio".
“È un dovere e un piacere essere qui oggi – ha detto nel suo intervento il presidente Fugatti – significa rinnovare un legame che non è soltanto storico o affettivo, ma profondamente culturale e identitario. La storia di chi partì dal Trentino per costruire il proprio futuro in Brasile rappresenta una parte essenziale della nostra memoria collettiva e un ponte solido tra le nostre comunità. È stato un piacere apprendere dai rappresentanti locali quanto i trentini abbiano contribuito, con il loro lavoro serio, preciso e puntuale, alla crescita di questo territorio nel corso del tempo.
Oggi Bento Gonçalves è una delle aree più sviluppate di questa parte del Brasile, e questo sviluppo è stato possibile anche grazie all’impegno e alla dedizione che i trentini, di generazione in generazione, hanno saputo esprimere.
È sicuramente un motivo di orgoglio – ha concluso – sentire parlare così dei nostri concittadini che qui hanno saputo costruire il proprio futuro e la propria fortuna".
Durante la cerimonia, i rappresentanti del Circolo Trentino di Bento Gonçalves hanno consegnato alla Provincia autonoma di Trento e alla Fondazione Museo Storico del Trentino l'unica copia digitale dell’Archivio “Padre Julio Giordani”, che raccoglie oltre seimila tra foto, lettere e documenti, testimonianze preziose della presenza trentina in Brasile. L’archivio, grazie alla sua digitalizzazione, è stato salvato dalla devastante alluvione che nella primavera del 2024 ha colpito lo Stato del Rio Grande do Sul e sarà arricchito nei prossimi mesi da ulteriori materiali fino a raggiungere circa ventimila unità.
Il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, ha evidenziato il valore storico e culturale di questa donazione: "Il Circolo Trentino è riuscito a raccogliere una documentazione straordinaria proveniente da padre Giordani: sono seimila documenti che raccontano la storia delle comunità e delle singole famiglie.
Per la Fondazione Museo Storico del Trentino rappresentano una fonte preziosa che verrà valorizzata. A tal proposito è stato firmato un accordo di collaborazione volto a promuovere nuove ricerche e ad ampliare il patrimonio da mettere a disposizione della collettività".
Il Console Generale d’Italia a Porto Alegre, Valerio Caruso, ha poi sottolineato l’importanza storica e simbolica dell’incontro: "La visita del presidente Maurizio Fugatti ci riempie di orgoglio e di emozione. È la prima volta che un presidente di Regione o provincia autonoma visita il Rio Grande do Sul, una terra che può essere considerata lo Stato più italiano del mondo al di fuori dell’Italia, con oltre quattro milioni di discendenti di italiani e numerosi circoli trentini attivi e dinamici, che continuano a mantenere vive le radici con il Trentino-Alto Adige.
Ci auguriamo che, attraverso il rapporto con il Consolato Generale, questa missione e le prossime iniziative possano non solo consolidare il legame culturale, che resta fondamentale, ma anche aprire prospettive strategiche di collaborazione economica e turistica".