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Il ruolo della cooperazione nell’educazione

A chiudere il Fuori Festival in piazza S. Maria Maggiore nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento il confronto è sul ruolo della cooperazione nell’educazione con Giusi Biaggi, presidente CGM, Claudio Bassetti, presidente CNCA - Trentino Alto Adige, Francesca Gennai, vicepresidente di Fondazione Franco Demarchi e presidente di Consolida, Michele Odorizzi, presidente coop. Kaleidoscopio, Angelo Prandini, direttore coordinatore coop. la Bussola. Nella moderazione è intervenuto Maurizio Camin, presidente Cooperativa Arianna, ponendo la questione attuale del caos attuale che di ricostruire un cammino. E se Biaggi ha parlato di come il digitale debba essere un alleato, per Gennai è necessario andare incontro ai nuovi linguaggi per essere in relazione. Secondo Odorizzi e Bassetti bisogna riorientare le politiche e riconoscere il lavoro educativo, mentre per Pandini nella complessità bisogna imparare ad agire continuando a formarsi.

Giusi Biaggi è intervenuta sulla necessità della cooperazione di riprendere il cammino per continuare a fare impresa sociale sul territorio e sulle tre sfide di oggi che riguardano la rivoluzione digitale, il tema delle migrazioni, il trend demografico: “Dobbiamo far sì che il digitale sia un alleato e non un ostacolo. Ci dobbiamo far aiutare dalle nuove generazione.” E sul futuro dell’educazione ha sottolineato come sia necessario investire sulle figure educative attraverso una giusta remunerazione e un giusto riconoscimento sociale: “Da imprenditrice sociale penso che dobbiamo agire pensando ad una dimensione di impresa.” 

Secondo Francesca Gennai l’educazione ho l’obiettivo di rendere le persone capaci in un mondo che si sta costruendo e dove le parole vanno risignificate, anche nella cooperazione sociale nel rapporto tra l’educazione e le nuove generazioni: “Per convivere con le nuove generazioni è necessario andare incontro ai nuovi linguaggi per entrare e rimanere nelle relazioni.”

A seguire Michele Odorizzi, ripercorrendo la nascita e il senso della cooperazione, ha sottolineato come sia necessario recuperare un orgoglio cooperativo e rilanciarne i principi, anche in relazione alla funzione educativa ed educante della cooperazione: “Serve un’intenzionalità, essere responsabili sul tema della salute, in termini di inclusione ed esclusione. Bisogna cambiare il paradigma sindacale, riconoscere la fatica del lavoro educativo e riorientare le politiche."

Secondo Claudio Bassetti è necessario riprendere in mano le fila di una relazione e per una comunità coesa e solidale: “La cooperazione è il posto privilegiato per fare formazione, educare e comprendere i comportamenti.” Bassetti ha posto poi l’accento sul necessità di rilanciare un protagonismo delle politiche per un bene comune: “C’è una delegittimazione del lavoro sociale. Un pubblico che torna indietro a favore di un privato che si sta affermando sui bisogni delle persone.” 

Angelo Prandini è infine intervenuto in merito alla complessità della cooperazione, che non è caos: “Il cammino lo si fa camminando, come la cooperazione la si fa e non la si pensa. Per questo è necessario investire su soft skill e sul recupero di socialità, natura e corpo. Si imparare facendo, continuando a formarsi.”

Fonte: UFFICIO STAMPA PAT

Autore: Redazione
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