La Provincia al fianco del settore lattiero-caseario
Il Presidente della Provincia autonoma di Trento ha ricordato come gli allevatori rivestano un ruolo fondamentale per la tutela della montagna e ha confermato che la forte attenzione che c'è già stata nei confronti del settore zootecnico ci sarà anche nei prossimi mesi. Alle diverse problematiche sollevate dagli allevatori hanno risposto il vicepresidente della Provincia e assessore alla cooperazione e l'assessore all'agricoltura. I quali hanno sottolineato come l'attenzione dimostrata dalla Provincia ha riguardato una serie di interventi che proseguiranno anche nei prossimi mesi. C'è la consapevolezza che la crisi durerà a lungo anche a causa dell'incertezza del quadro internazionale che ha comportato conseguenze pesanti per molte aziende del settore zootecnico. L'impegno è quello non solo di mettere in atto strumenti a livello provinciale, ma di continuare il dialogo con il ministro delle politiche agricole per sollecitare ulteriori azioni a livello nazionale.
Da parte degli operatori del settore è arrivato l'apprezzamento per le misure adottate dalla Provincia con l'invito a tenere alta l'attenzione nei confronti delle aziende che si trovano in sofferenza.
Altro tema trattato durante l'incontro ha riguardato la presenza massiccia di lupi e cinghiali che sia in montagna che nel fondovalle rappresentano spesso un problema per gli allevatori e gli agricoltori: "A causa delle predazioni molti allevatori non si fidano a portare gli animali ai pascoli e le malghe rischiano di rimanere vuote. Per quanto riguarda i cinghiali notevoli sono i danni provocati nei prati in quota e alle colture agricole".
Il presidente e l'assessore all'agricoltura hanno parlato di "situazione critica" e hanno ricordato come, oltre alle misure già assunte dalla Provincia, è in via di definizione un piano sperimentale per il Trentino per la gestione del lupo su cui le parti tecniche stanno lavorando e sul quale il ministero alla transizione ecologica ha dimostrato apertura dopo la puntuale richiesta fatta del Presidente della Provincia per poter avviare la gestione sperimentale del grande carnivoro.
Per quanto riguarda i cinghiali la Provincia autonoma di Trento ha già modificato la disciplina. Questo ha portato ad un aumento del numero di abbattimenti ma l'obiettivo è quello di continuare a lavorare in questa direzione. Infine, si sta lavorando anche per evitare che la diffusione del cinghiale possa creare timori per la peste suina.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento