La sostenibilità del sistema frutticolo Trentino si confronta con il mondo medico igienista
Al 51° Congresso nazionale Siti – Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità, spazio anche all’impegno nella tutela della mela, da sempre icona di una dieta bilanciata.
Occasione sicuramente unica quella del 51° Congresso Nazionale SITI, la Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, in corso dal 17 ottobre fino a questa sera a Riva del Garda, per dare spazio, tra i numerosi argomenti in programma, anche alla sostenibilità del sistema frutticolo trentino. A fare da interprete in questo confronto con il mondo medico igienista è stato chiamato Alessandro Dalpiaz, direttore APOT – Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini che ha evidenziato come, nel caso specifico della mela, considerata parte importante di una dieta bilanciata e suggerita dalla medicina come fattore di riduzione dei rischi per la salute, questa sia prodotta nel rispetto di standard alimentari di sicurezza estremamente elevati.
“L'igiene nel processo produttivo è, infatti, una garanzia aggiuntiva ma necessaria, tenuta in grande considerazione nella lavorazione della mela, per dare sicurezza al prodotto. – ha affermato Alessandro Dalpiaz nel suo intervento - Anche l'igiene quindi rientra a pieno titolo in un concetto di sostenibilità che oggi caratterizza il settore frutticolo e che vede impegnati tutti gli operatori di filiera nel rispetto di norme e comportamenti che tutelino la qualità e salubrità del frutto”.
Il contesto di questo significativo evento ha rappresentato un ulteriore piattaforma dove portare a conoscenza del personale medico e sanitario il forte orientamento alla Sostenibilità del sistema frutticolo trentino che intende portare avanti anche nel 2019 l’intenso lavoro di analisi, ricerca, controlli e misurazioni nell’ottica del costante miglioramento del livello di sostenibilità, ambientale, sociale ed economica del territorio.
Apot rappresenta i consorzi “Melinda”, "La Trentina" e la Cooperativa Copag, con 6.294 soci produttori con 8.961 ettari di meleti, attraverso un sistema che occupa negli stabilimenti 1.400 lavoratori.
Fonte: Ufficio Stampa Apot