Condividi il link su:

Prove di orchestra inclusiva

Otto utenti della coop Amalia Guardini di Rovereto sono protagonisti del progetto “Inclusive Orchestra” proposto dalla scuola musicale cooperativa Smag di Arco. Secondo il metodo innovativo adottato dai docenti, nessuno dei partecipanti ha bisogno di conoscere la musica e di saper leggere le note.

Da settembre otto utenti della coop Amalia Guardini di Rovereto, affiancati dalle educatrici Agnese, Denise ed Elisa, sono protagonisti del progetto “Inclusive Orchestra” proposto dalla Scuola Musicale Alto Garda (Smag) con sede ad Arco. Il giovedì mattina raggiungono l’auditorium della scuola, dove insieme ad altri ragazze e ragazzi della cooperativa Eliodoro e della Associazione di promozione sociale Oasi di Cadine si esercitano nel canto e nell’esecuzione strumentale di brani musicali. L’obiettivo ultimo del progetto è quello di dare vita ad una orchestra inclusiva, nella quale trovino spazio ed espressione anche persone con disabilità.

Nessuno dei partecipanti ha mai studiato musica e sa leggere un pentagramma. Il metodo adottato dalla scuola fa a meno della conoscenza delle note. Gli insegnanti - il maestro Roberto Garniga e la maestra Teresa Toller - hanno svolto attività di formazione e aggiornamento specifiche presso la Fondazione Esagramma di Milano.

“Nel progetto - commenta l’educatrice Agnese - la musica si abbina alla socializzazione. I ragazzi si sentono parte di un gruppo. L’esecuzione dei brani riesce bene solo se c’è il contributo di tutti”.

La musica è linguaggio, è comunicazione. La persona con disabilità - spiegano alla Smag - è attirata, al pari di chiunque altro, dal mondo musicale dove trova una grande opportunità per esprimersi oltre ad una arricchente forma di divertimento. Lo strumento musicale diventa un semplice oggetto che viene fatto risuonare all’interno di una armonica condivisione di diverse abilità.

Sono molteplici gli obiettivi pedagogici del progetto “Inclusive Orchestra”, a partire dall’impegno fisso che i partecipanti assumono per cui è fondamentale la presenza di ciascuno, al sentirsi parte di un insieme in cui ognuno ha un compito preciso. I ragazzi e le ragazze coinvolte - una ventina in totale - possono poi apprendere competenze tecniche nuove, allenare l’attenzione e la concentrazione, imparare a gestire l’emotività di una performance.

E’ entusiasta dell’esperienza Ann, che a Natale ha ricevuto in dono dai genitori un violino. E’ stata una sorpresa che l’ha lasciata senza parole. Nel metodo insegnato alla Smag, ad ogni corda dello strumento è associata una lettera, non una nota. I primi brani che ha imparato ad eseguire sono stati “Amici miei” e “Vecchio scarpone”. Il giorno delle prove ad Arco è atteso con impazienza anche da Claudia, che sta prendendo confidenza con il pianoforte. I bigliettini incollati sui tasti la aiutano a suonare. “Mi trovo benissimo con gli altri - dice -. Il tempo della lezione passa veloce”.

Autore: Cooperativa Amalia Guardini