Sant'Orsola, l'assemblea approva il bilancio
L'assemblea dei soci di Sant'Orsola ha approvato il bilancio 2017. Nonostante il meteo avverso, uno dei peggiori degli ultimi decenni, il bilancio è positivo per i risultati comunque raggiunti nel rispetto delle previsioni di programma (incremento del fatturato, del liquidato, del patrimonio a raffronto con l'annata precedente).
Oggi pomeriggio l'assemblea ordinaria dei soci di Sant'Orsola Sca esamina il bilancio dell'annata chiuso a fine dicembre 2017 con un utile netto di 623.840 Euro. Nonostante il meteo avverso, uno dei peggiori degli ultimi decenni, il bilancio 2017 è positivo per i risultati comunque raggiunti nel rispetto delle previsioni di programma (incremento del fatturato, del liquidato, del patrimonio a raffronto con l'annata precedente). Il bilancio 2017 si presenta come un buon compromesso tra la minore produzione giocoforza conferita e la soddisfazione ottenuta dai soci nella definizione finale dei prezzi. Il conferito a fine anno è pari a 5.061 tonnellate, erano 5.232 nel 2016.
Hanno sofferto specialmente i comparti fragole, ciliegie e mele, meno i piccoli frutti. La diminuzione è tuttavia assai contenuta (pari al 3,27 per cento), rispetto ai tagli ben più pesanti lamentati da altri comparti agricoli e frutticoli trentini e nazionali. Hanno contribuito a migliorare la situazione complessiva in modo positivo e determinante l'attenta pianificazione delle vendite, sostenuta dalla forza della marca e dalla sua credibilità consolidata sul mercato. Ciò assieme all'estensione delle produzioni ed alle strategie di contrasto e recupero messe in atto dall'intera organizzazione della Società cooperativa in stretta sinergia con gli 880 soci.
Positivi sia il valore della produzione, pari a 57.045.000 Euro (era di 56.900.000 nel 2016) ed il fatturato, pari a 54.688.000 Euro (era di 54.631.000 Euro nel 2016). Il liquidato ai soci ha potuto raggiungere il valore economico di 24.372.000 Euro (nel 2106 era di 23.166.000 Euro). È pertanto centrato l'obiettivo principale della Sca ovvero la valorizzazione a favore dei soci del prodotto conferito.
Positivo l'incremento del patrimonio netto della Società nel bilancio 2017. Al 31 dicembre ammontava a 7.506.000 Euro rispetto ai 6.878.271 del 2016: più 9,27 per cento. Sta raggiungendo il livello del 2011, quando sfiorò gli 8 milioni. Ciò è dovuto all'accumularsi degli utili in anni recenti ed all'accurata amministrazione e gestione iniziata dal 2013 con la nuova direzione ed il nuovo organigramma potenziato con qualifiche superiori, scelte per le nuove competenze necessarie, in sinergia con le adeguate qualità professionali dei dipendenti. Nel 2017 complessivamente pari a 182 unità.
Alla buona annata di bilancio hanno contribuito in modo positivo anche le novità varietali nel comparto fragole e lamponi e le tecniche colturali introdotte negli ultimi quattro anni in campagna, sperimentate dal gruppo di ricerca del settore tecnico con buona soddisfazione dei soci. La Società cooperativa sta sostenendo in modo massiccio gli investimenti dei soci su tutto il territorio di coltivazione per potenziare e migliorare la produzione fino a coprire l'intero arco dell'anno.
Naturalmente, i luoghi di produzione forti della S.Orsola rimangono la Valle dei Mocheni, la Valsugana, il Pinetano ed il Trentino. L'incremento del patrimonio ed il suo ammontare consentono gli investimenti in atto per la costruzione del Villaggio dei Piccoli Frutti, in perfetta corrispondenza in ogni sua parte con i contenuti del business plan 2015 della Società cooperativa.
Il Villaggio dei Piccoli Frutti: 35 mln Euro per crescere
Lo stabilimento di produzione è ora alla posa delle coperture e degli impianti specialistici. Sarà inaugurato nella primavera 2019, in occasione del 40^ anno di attività della Società cooperativa, nel rispetto puntuale della tempistica di programma, comprese le aree ricettività e sala soci. Ora è in costruzione lo stabilimento di lavorazione su 5,3 ettari, con 157 celle frigorifere interrate di cui 153 in atmosfera controllata. La loro realizzazione nel sottosuolo ha drasticamente diminuito l'impatto ambientale e consente notevoli risparmi di energia. La superficie agricola circostante di circa 10 ettari sarà dedicata ai campi sperimentali per l'innovazione agronomica varietale, a serre calde per produzioni fuori stagione, a giardino dei piccoli frutti, a viabilità e logistica.
Le aziende nel mondo coinvolte nel business dei piccoli frutti sono in forte espansione, specialmente in Europa, nei Paesi Americani ed in Cina. Crescono di numero anche in Italia. La tendenza è per un incremento ulteriore della domanda, come hanno confermato anche i dati usciti nel mese di marzo 2018 al Global Berry Congress di Rotterdam.
Si verifica una situazione assai rara in tempi di crisi (e non): la domanda è superiore all'offerta, il che ha messo in moto tutto il settore.
Dunque l'imperativo per Sant'Orsola Sca è crescere. Pertanto, Sant'Orsola ha deciso di governare il mercato, rilanciando per essere il distretto italiano dei piccoli frutti in Europa. Si è riorganizzata come impresa agro-alimentare orientata al mercato e per crescere ha progettato il Villaggio dei Piccoli Frutti, ora in costruzione a Ciré di Pergine. Costo 35 mln di Euro. L'investimento è coperto da muti bancari e da un contributo provinciale. I ricavi derivanti dall'incremento della produzione dei soci prevista in 9.000 tonnellate nel 2020 per 75 mln di valore (più 42 per cento su base 2016) consentiranno un conto economico positivo.
Fonte: ufficio stampa Sant'Orsola