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Tra una ventina di giorni nel Lomaso si darà il via alla raccolta delle patate

Dai primi campionamenti la stagione 2025 si annuncia soddisfacente per qualità e quantità. La patata a pasta gialla è quella coltivata maggiormente. Un progetto di valorizzazione sarà dedicato alla Rudolph, patata a buccia rossa e pasta bianca.

Tra una ventina di giorni prenderà il via il raccolto delle patate.

Nella piana del Lomaso e non solo in questo territorio sono giorni dedicati ai campionamenti per comprendere qualità e quantità destinate a caratterizzare la stagione della pataticoltura di casa nostra.

Il riferimento per gli agricoltori che coltivano la patata con amore e passione è la Copag - Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi con sede a Dasindo, nel cuore del Lomaso, culla della Cooperazione e della pataticoltura trentina.

“Le previsioni per il raccolto che dovrebbe prendere il via tra un paio di settimane sono decisamente buone – spiega Luca Armanini, direttore di Copag – Dopo un paio di annate caratterizzate da bizze climatiche che avevano provocato non poca sofferenza sia nella coltivazione e sia nella produzione, stiamo vivendo una stagione che mi sentirei di definire ottimale nonostante il quadro meteo e le temperature non propriamente estive abbiano caratterizzato gran parte dello scorso mese di luglio. In buona sostanza ci attendiamo un raccolto con quantitativi medi e con una qualità che si annuncia eccellente. In base a una prima stima riteniamo che, il totale, dovrebbe raggiungere 35/40 mila quintali”.

Gli ettari dedicati alla pataticoltura sono centoventi, coltivati dall’ottantina di soci che contano nel paniere della propria produzione le diverse varietà di tubero che trovano terreno fertile in queste zone.

Produttori che operano nell’intera conca delle Giudicarie Esteriori (Bleggio, Lomaso, Banale), nella piana di Storo e, in numero più contenuto, sull’Altopiano della Vigolana, in Valle di Cavedine e in Bassa Valsugana.

“Il 90% delle varietà appartiene alla patata a pasta gialla – aggiunge Armanini – Quelle maggiormente coltivate sono Cicero, Jelly, Camelia e, in misura minore, Levante. Il 6/7% appartiene alla patata a buccia rossa Camel e Aloutte. Il rimanente 3/4% se lo dividono Kennebec e Divaa, due varietà a pasta bianca. Meritevole di una sottolineatura un progetto dedicato a una patata a buccia rossa e pasta bianca: – conclude Armanini - è la patata Rudolph, coltivata da qualche anno nelle nostre zone e in possesso di qualità organolettiche meritevoli di essere valorizzate”.

Copag, realtà creata nel 1977, conta una base di novantatré soci. Oltre alle patate, producono mele (15 mila quintali) e 2.500 quintali di ciliegie. Completano il paniere noci e susine.

Ultimato il raccolto l’attenzione sarà dedicata al bilancio della stagione pataticola e all’organizzazione della nuova edizione della “Festa della Patata”, evento atteso e partecipato dell’autunno trentino con un programma pensato per un pubblico di ogni età.

Autore: Diego Nart - Area stampa e comunicazione Cooperazione Trentina