Trentingrana-Concast: l’assemblea ha approvato il bilancio
Il fatturato ha raggiunto i 56 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto a dodici mesi prima. Il bilancio è stato approvato quasi all’unanimità. Forte richiamo all’unità nella relazione del presidente Saverio Trettel.
Ricordati Fabio Malfer, cresciuto “insieme” al Consorzio, e Nicola Saponari, mancati lo scorso anno.
Assemblea dei soci di Trentingrana-Concast, stamani, alla sede di Spini di Gardolo per l’analisi e l’approvazione quasi unanime del bilancio 2017.
“L’assemblea di oggi chiude ufficialmente l’attività di un anno da considerare positivo per l’economia globale con una ripresa, dopo anni di rallentamento, che ha contribuito a rafforzare la domanda alimentare in generale e dei derivati del latte in particolare. Il mercato lattiero–caseario internazionale è stato contraddistinto da una forte volatilità legata a squilibri tra domanda e offerta che, con ogni probabilità, ne influenzeranno l’andamento anche nel corso del 2018. Il quadro economico mondiale, in ripresa soprattutto per le economie avanzate – ha osservato il presidente Saverio Trettel. A livello provinciale – ha aggiunto - stiamo assistendo, da alcuni anni, a un aumento della produzione che ci impone di elaborare nuove strategie di sistema per riuscire a riconoscere la giusta valorizzazione alla maggior quantità di latte prodotta”.
Un forte richiamo è stato indirizzato all’unità. “Il Consorzio dovrà riappropriarsi del suo ruolo di centralità e questo potrà avvenire solamente nel momento in cui, finiti i confronti e le contrapposizioni di quest’ultimo periodo, si ritroverà la coesione e l’unitarietà all’interno del nuovo consiglio di amministrazione, che oggi andremo a eleggere. La pluralità di soggetti e di produzioni all’interno del nostro sistema deve rappresentare un patrimonio. La diversità di opinioni è ricchezza e il Consorzio smetterebbe di aver senso nel momento in cui non fosse più così. Un consorzio è, per definizione, il luogo di unione di interessi comuni di più soggetti e smette di essere tale nel caso in cui rappresenti l’espressione di un singolo o di un gruppo rispetto ad altri. È giunto quindi il momento di essere responsabili e coesi”.
Un ricordo è stato riservato a Nicola Saponari e a Fabio Malfer, “commerciale storico “cresciuto” insieme al Consorzio al quale ha dedicato una parte importante della propria vita. Persona schietta, diretta, sempre pronta a mettersi a disposizione per il bene altrui, Fabio – è stato detto - ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile”.
Il bilancio
I numeri principali del bilancio 2016, redatto con la consulenza del settore agricole della Federazione Trentina della Cooperazione, sono stati presentati dal direttore Andrea Merz.
Il fatturato ha raggiunto i 56 milioni di euro, in crescita del 12% di dodici mesi prima.“Nella relazione dello scorso anno si sottolineava come, a partire dal 2015 (fine del regime delle quote latte), la produzione di latte avesse subito un’inversione di tendenza, tornando a crescere.
Questo andamento, confermato anche nell’annata appena trascorsa, ha portato la produzione ad attestarsi a quasi 149.000 tonnellate (+2,5%) delle quali circa 118.000 (79%) sono state conferite a strutture cooperative operanti sul territorio provinciale”.
Anche il numero degli allevatori (trentini e altoatesini) conferenti ai caseifici associati sembra ormai essersi stabilizzato: il saldo negativo è, infatti, di sole 8 unità (da 751 a 743) e fa capire che, nuovi giovani e con adeguata formazione, si sono insediati nel comparto.
“Analizzando i bilanci dei caseifici attualmente disponibili (14 su 17) – ha spiegato Merz - gli stessi risultano essere soddisfacenti, considerato che, la liquidazione media ponderata, si attesta a un valore superiore a 0,59 €/litro. Finora in tre caseifici si sono superati i 60 centesimi/litro e in due si sono raggiunti o superati i 70 centesimi/litro. Il valore del conferimento liquidato ai soci ha quasi raggiunto i 44 milioni di euro”.
Due altri settori importanti sono la burreria e il sierificio.
Passando all’analisi dei vari sezionali, si può affermare che, l’attività della burreria, è proseguita con regolarità, denotando buone rese produttive. La produzione 2017 si è mantenuta al di sopra delle 1.400 tonnellate, sostanzialmente in linea con l’anno precedente. La liquidazione netta ai soci è pari a 4,60 €/chilogrammo in aumento del 52% rispetto al 2016.
“Per il sierificio l’annata 2017 è stata caratterizzata, come per altre commodity lattiero–casearie, da quotazioni interessanti per buona parte dell’anno. Il prezzo medio di vendita del siero in polvere è passato da 520 a 730 €/tonnellata. Di conseguenza i ricavi di questo sezionale, nonostante la produzione di polvere si sia leggermente ridotta (-4,8%) per via delle minori quantità di concentrato acquistato e a causa del rallentamento produttivo dovuto alla messa in funzione del nuovo impianto di pastorizzazione e demineralizzazione, sono aumentati di oltre il 35%, attestandosi intorno ai 5,3 milioni di euro; l’aumento dei ricavi, associato a una riduzione dei costi (-3%) sul siero magro lavorato, ha permesso di arrivare a una liquidazione finale di 0,0175 €/litro, in netto rialzo rispetto all’anno precedente”.
Infine, il laboratorio ha analizzato un numero complessivo di 54.607 campioni in leggera diminuzione rispetto al 2016.
Il conferimento 2017 si è attestato a 96.778 forme (+4,03% sul 2016). I dati di produzione dell’annata agraria 2016/2017, in incremento a livello provinciale, fanno prevedere un aumento del conferimento che si stima tra le 101.000 e 103.000 forme per il 2018. “Nel corso del 2017 – ha detto Gabriele Webber, responsabile commerciale - sono state vendute complessivamente 98.604 forme, in incremento del 3,94% (+3.734) sul 2016. “Un motivo di preoccupazione – è stato ricordato - appartiene al costante aumento del consumo nazionale dei formaggi duri cosiddetti similari: con l’abolizione delle quote latte dal 2015, l’eccedenza di materia prima, trova sbocco in produzioni similari nazionali, non Dop, fortemente concorrenziali con prezzi all’ingrosso dei cosiddetti bianchi italiani, anche al di sotto dei 5 €/chilogrammo”.
La Linea Formaggi Tradizionali – ha spiegato Paolo Paris - ha incrementato il proprio fatturato del 7,1%, passato da € 8.857.800 a € 9.490.801. Dalla fine del mese di novembre 2017 è operativo il nostro sito e-commerce per la vendita on line. A partire dal mese di maggio/giugno 2018 verrà posta in evidenza la nostra presenza in tali mercati e la conseguente vendita, entrando nell’assortimento delle due più importanti piattaforme di commercio on line, Amazon ed E-bay, proponendo un assortimento più completo e che rispecchia al meglio il nostro mondo”.
Gli eletti
L’assemblea dei soci ha eletto il consiglio di amministrazione che rimarrà in carica il prossimo triennio. Il presidente sarà nominato durante la prima riunione del cda.
Questi gli eletti: Stefano Albasini (Terzolas), Giovanni Battisti (Cavareno), Lorenzo Biasi (Coredo), Marisa Corradi (Altipiani), Lorenzo Covi (Fondo), Renzo Creazzi (Sabbionara), Luigi Defrancesco (Predazzo), Luigi Deluca (Campitello), Diego Fezzi (Mezzana), Paolo Ianes (Castelfondo), Guido Lanzerotti (Romeno), Benvenuto Maistrelli (Tuenno), Renzo Marchesi (Rumo), Luca Pedri (Revò), Cesare Scalet (Primiero), Saverio Trettel (Cavalese), Ezio Valenti (Latte Trento).
Collegio sindacale: Pasquale Mazza, Claudio Toller, Diego Turri.
Gli interventi
Il presidente della Cooperazione Trentina, Mauro Fezzi, si è complimentato “con il Consorzio e i caseifici per i risultati che il bilancio ha evidenziato” e una sottolineatura l’ha dedicata “all’importanza della formazione tecnica e all’attenzione alla qualità”.
Nel corso dei lavori assembleari sono intervenuti Luca Rigotti, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione per il settore agricolo, gli onorevoli Emanuela Rossini, Maurizio Fugatti, Andrea de Bertoldi e il consigliere provinciale Mario Tonina.
Hanno partecipato all’assemblea le onorevoli Giulia Zanotelli e Stefania Segnana.