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Cooperative sociali, firmato l’accordo per il rinnovo del contratto integrativo provinciale

È stato siglato stamani nella sede della Federazione a Trento il testo dell’Ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto integrativo provinciale (CIP) della cooperazione sociale trentina. Entrerà in vigore da settembre, salvi alcuni istituti specifici.

Previsti incrementi retributivi del 6% sulla retribuzione complessiva, che uniti al contratto nazionale sfiorano il 20%. Maggiore flessibilità nei turni per i servizi a domicilio.

L’ipotesi di accordo sarà presentata ora alle cooperative sociali, che si incontreranno entro i primi giorni di agosto per valutare il testo e per approvarlo (o non approvarlo).

Il referente delle relazioni sindacati della Federazione Italo Monfredini: non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, ma c’è la concreta prospettiva che ci porterà a raggiungere la soddisfazione dei lavoratori e delle imprese, e soprattutto degli utenti.

Il delegato delle coop sociali Paolo Fellin: per la sostenibilità delle nostre imprese necessario recuperare una dimensione di collaborazione con l’ente pubblico. Valorizzare il ruolo delle coop sociale nelle comunità locali.

Il contratto integrativo provinciale riguarda il personale delle cooperative sociali che svolge attività in ambito socio-sanitario, socio-assistenziale, educativo dei nidi di infanzia e nell’educazione scolastica. L’intesa arriva dopo 18 anni dalla precedente scadenza, ed una trattativa avviata nel 2019 che, dopo la pandemia e la ripresa della possibilità degli incontri in presenza, ha visto infine la chiusura dei lavori. Troverà applicazione a partire dal primo gennaio prossimo.

" Questo accordo, frutto di un lungo e impegnativo percorso, migliorerà significativamente la qualità del lavoro dei nostri operatori, ed avrà ricadute positive anche sui servizi erogati dalle nostre cooperative. Grazie alla proficua collaborazione con la Giunta provinciale sono state ottenute le risorse necessarie per riconoscere gli aumenti contrattuali del rinnovo, un risultato che dimostra l’impegno dell’Ente pubblico per sostenere un settore strategico come quello del welfare", dichiara Roberto Simoni, presidente della Cooperazione Trentina.

Anche il referente sindacale della Federazione Italo Monfredini commenta positivamente l’accordo: “non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, ma c’è la concreta prospettiva che ci porterà a raggiungere la soddisfazione dei lavoratori e delle imprese, e soprattutto degli utenti.

"Non è una coincidenza – osserva Paolo Fellin, rappresentante delle cooperative sociali – che l'approvazione del testo avvenga proprio in concomitanza con la discussione e l'approvazione del Bilancio di assestamento della Provincia Autonoma. Questo settore dipende quasi interamente dalla finanza pubblica per le proprie attività. Abbiamo agito con prudenza per evitare di creare un elenco di desideri irrealizzabili, cioè una serie di disposizioni che, per mancanza o insufficienza di finanziamenti, non potrebbero essere attuate."

Le parti riconoscono alla Giunta provinciale di aver trovato i fondi per sostenere gli aumenti contrattuali del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro (che per il biennio 2024 – 2025 ammontano a circa un + 13,4%); un passaggio per nulla scontato.

Per quanto riguarda il Contratto integrativo, le risorse non sono ancora del tutto sufficienti a coprire i maggiori costi, ma c’è un impegno della Provincia a reperire le risorse mancanti con la prossima legge finanziaria.

“Abbiamo cercato di migliorare in maniera significativa la qualità della vita lavorativa delle persone che lavorano nel nostro mondo e specularmente anche della qualità della loro vita non lavorativa, dedicando grande attenzione al tema della flessibilità che si scarica sulle spalle delle nostre socie e delle nostre lavoratrici”, prosegue Fellin.

“La necessità di concentrarsi attentamente sul tema della sostenibilità dell'impresa sociale ci ha portato a esplorare il ruolo attuale delle imprese sociali, rivelando l'importanza di recuperare una dimensione di collaborazione e partnership con l’ente pubblico che si è persa dalle politiche di risanamento finanziario dello Stato italiano degli anni '90 a oggi”.

Il settore della cooperazione sociale è maturato, e richiede una maggiore valorizzazione e riconoscimento per il suo ruolo nelle comunità locali, soprattutto nel contesto di nuovi servizi sanitari, educativi e di socializzazione, che necessitano di personale motivato e adeguatamente retribuito. Il rinnovo del CIP rappresenta un passo significativo in questa direzione.

I principali punti dell’accordo

Il nuovo contratto di lavoro introduce significativi aumenti retributivi e una maggiore flessibilità per i dipendenti, migliorando complessivamente le condizioni lavorative. Una delle principali novità è l’introduzione di una disciplina specifica per la Banca delle Ore, un sistema flessibile che consente ai lavoratori di accumulare e recuperare le ore straordinarie nel corso di un anno solare, permettendo una gestione più equilibrata del tempo.

Per chi utilizza il proprio mezzo per esigenze di servizio, è previsto un rimborso di 0,40 euro al chilometro, insieme a una copertura assicurativa Kasko per eventuali danni non coperti dalle assicurazioni di terzi, offrendo una maggiore protezione e riconoscimento dei costi sostenuti.

Gli aumenti retributivi rappresentano un punto di svolta significativi. Complessivamente l’incremento economico registra un rialzo superiore al 6% sul totale della retribuzione, che si aggiunge al 13,4% previsto dal contratto nazionale. complessivamente a regime l’incremento sfiora il 20%.

Inoltre, è stato definito un premio di risultato con un importo massimo di 300 euro lordi, basato su specifici indicatori economici e performance aziendali, che premia il contributo dei dipendenti al successo dell'azienda.

Nei servizi educativi a domicilio, la flessibilità è ulteriormente incrementata con una migliore organizzazione dei turni di lavoro, il riconoscimento di un’indennità di elasticità e la considerazione del tempo di spostamento tra un utente e l’altro come orario di lavoro, migliorando così le condizioni dei lavoratori in questo settore.

La tutela per i lavoratori affetti da gravi patologie è stata rafforzata, garantendo la conservazione del posto per 12 mesi, con la possibilità di estendere questo periodo per altri 12 mesi come aspettativa non retribuita. Anche i permessi retribuiti per gravi infermità sono stati estesi, permettendo fino a 3 giorni per il primo evento e 2 giorni per eventi successivi, utilizzabili anche in caso di decesso o grave infermità di suoceri o genitori del convivente.

Per i contratti a termine, è stato stabilito un obbligo di preavviso di 5 giorni di lavoro per ogni mese di contratto, fino a un massimo del 30% di quanto previsto per i contratti a tempo indeterminato, garantendo maggiore trasparenza e stabilità.

Infine, è stata introdotta la Banca Ore Solidale, un sistema che permette ai lavoratori di cedere volontariamente ferie e ore di lavoro accantonate a colleghi in gravi condizioni di salute, promuovendo un ambiente di lavoro più solidale e supportivo.

Le cooperative sociali hanno sottolineato l’importanza di questo accordo nel valorizzare il ruolo delle imprese sociali all’interno delle comunità locali, garantendo dignità e rispetto ai lavoratori per il loro impegno, soprattutto durante e dopo la pandemia.

Il testo dell’ipotesi di accordo sarà presentato alle cooperative sociali entro i primi giorni di agosto per la valutazione e l’approvazione finale. Questo accordo rappresenta un passo avanti significativo per il settore della cooperazione sociale, promuovendo un futuro di maggiore collaborazione e benessere per tutti i lavoratori coinvolti.

Autore: Redazione