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Giudicarie esteriori, una gestione sostenibile per gli effluenti zootecnici

La gestione sostenibile degli effluenti zootecnici nella zona delle Giudicarie esteriori? Una opportunità per gli allevatori, per i produttori agricoli e per l’intero territorio, secondo quanto emerso nel corso della mattinata di confronto promosso dalla Provincia autonoma di Trento e ospitata nella sede del Comune di Comano Terme, con gli interventi tecnici di Appa, Servizio agricoltura e Fem ed introdotta dal sindaco Fabio Zambotti.

“Riflessioni importanti in particolar modo per gli allevatori più giovani, sempre più spesso diplomati o laureati e presenti numerosi in sala, che stanno apprezzando il valore di una terra salubre, curata e accogliente anche in un’ottica di valorizzazione turistica. L’obiettivo comune è di operare in favore dello sviluppo del territorio e della conservazione delle risorse naturali: in questo processo la Provincia sarà sempre al vostro fianco” ha sottolineato il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore all’ambiente, Mario Tonina, che ha portato il saluto dell’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli.

Oltre al mondo zootecnico, all’appuntamento hanno preso parte tutti i Sindaci della zona, i vertici della Federazione provinciale allevatori con il suo Presidente Giacomo Broch, di Apot, del Consorzio Vini del Trentino e della Stazione forestale locale. Un’iniziativa che ha consentito di valutare in modo condiviso le possibili soluzioni per la gestione sostenibile delle deiezioni zootecniche provenienti dalle stalle del territorio, che guardi con particolare attenzione alla tutela dei corsi d’acqua e dell’ambiente, anche alla luce dei monitoraggi condotti sui torrenti Carera, Dal e Duina, che secondo Appa necessitano di un attento monitoraggio, attraverso la riduzione della presenza di nutrienti. Appare dunque fondamentale intervenire in anticipo per non incorrere in inevitabili penalizzazioni per le aziende stesse affinché il territorio delle Giudicarie esteriori non rientri nelle “Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (ZVN)”, sulla base delle indicazioni contenute nelle normative europee.

L’obiettivo, che ha raccolto l’interesse degli allevatori presenti, è quello di favorire l’economia circolare che passa dalla zootecnia alla frutticoltura e alla viticoltura, oltre che di valutare la possibilità di utilizzare le migliori tecnologie volte a migliorare e valorizzare la qualità agronomica dei reflui zootecnici.

Il vicepresidente Tonina ha osservato come il settore stia dimostrando una forte sensibilità sulle tematiche ambientali ed ha evidenziato la necessità di continuare a operare affinché le aziende migliorino ulteriormente l’impatto delle proprie attività, guardando alla sostenibilità: “Un percorso che prosegue da anni e che ha visto negli Stati generali della montagna un momento di svolta, fino al suo ulteriore sviluppo anche in seguito all’approvazione della Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, che ha portato alla firma di un patto da parte delle principali realtà economiche trentine. Proseguendo lungo questa strada – fatta anche di dialogo e collaborazione con gli altri settori - potremo dunque garantire un futuro ai giovani, che hanno intrapreso questa attività in un territorio di montagna come il nostro anche a seguito di un solido percorso formativo, che li ha resi particolarmente sensibili a queste tematiche proprio a fronte della loro preparazione. La zootecnia può e deve continuare ad essere protagonista del proprio futuro, beneficiando anche di incentivi statali e provinciali per la realizzazione di impianti tecnologicamente avanzati che possono aiutare a risolvere le problematiche prese in esame durante la mattinata. L’Amministrazione provinciale assicura la massima collaborazione per garantire alle aziende maggiore serenità e futuro” ha concluso il vicepresidente Tonina.
Tra le azioni immediate per ridurre gli apporti di nutrienti di origine agricola, sono state indicate: la corretta gestione della concimazione organica e chimica in base alle esigenze agronomiche delle colture e la riqualificazione delle fasce di vegetazione lungo i corsi d’acqua per mitigare l’apporto di sostanze inquinanti verso gli stessi.

Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento 

Autore: Redazione