I produttori di piccoli frutti della cooperativa Sant'Orsola a scuola di finanza
Le strategie di sviluppo della Sant'Orsola investono forte sulla formazione.
La cooperativa agricola Sant'Orsola sta accelerando la formazione imprenditoriale dei suoi 800 soci in parallelo alla conquista in atto di quote sempre maggiori del mercato nazionale e mentre stringe accordi con nuovi produttori di piccoli frutti, in Italia ed all'estero.
I suoi soci sono imprenditori collaudati, sanno come gestire le proprie aziende tant'è che hanno sommato un fatturato di 87.711.000 milioni di Euro nel 2022 e tale cifra è prevista in aumento anche alla chiusura dell'anno in corso. Ma nel motore della crescita la Sant'Orsola sta iniettando nuovo carburante ovvero la competenza finanziaria necessaria ad ogni socio produttore per accedere al credito in vista di nuovi investimenti mirati a rinforzare, ampliare ed ammodernare le aziende andando oltre il tradizionale uso di risorse proprie. Per i produttori di piccoli frutti questo può essere il momento opportuno per investire nelle proprie aziende in controtendenza rispetto agli scenari di crisi rappresentati ogni giorno in altri ambiti economici. I più importanti gruppi di analisi italiani e stranieri infatti segnalano che il settore è in crescita e che il trend rimarrà positivo anche nei prossimi anni.
Come progettare dunque il proprio futuro aziendale dal punto di vista finanziario e tenendo conto di quali fattori? Come rapportarsi con gli istituti di credito per ottenere la liquidità necessaria? Con quali modalità e garanzie? Come scegliere gli strumenti più adatti per la propria azienda? Come investire, quando e quanto?
La serata di ieri 23 novembre, organizzata dalla Sant'Orsola per i suoi soci produttori è entrata nel merito fornendo le risposte necessarie sia ai presenti nell'Auditorum aziendale sia a chi ha partecipato in diretta streaming. Una serata nella modalità della scuola di economia e finanza dal titolo esemplificativo: La dotazione finanziaria nelle aziende agricole, scenario economico attuale e futuro.
Nel suo saluto di apertura il presidente della Sant'Orsola Silvio Bertoldi ha posto l'accento sull'importanza della formazione. La strategia di crescita messa in atto dalla cooperativa impone di rafforzare l'imprenditorialità acquisendo nuove conoscenze.
Dal canto suo, il direttore Matteo Bortolini ha ricordato che <l’azienda agricola trova difficoltà nel mondo del credito anche perché non è obbligata per legge a tenere un bilancio. E se in altre attività esistono gli studi di settore, non è così in agricoltura né tanto meno nei piccoli frutti>.
I produttori-imprenditori di piccoli frutti tradizionalmente usano denaro proprio, ma <chiedere un prestito non é chiedere un piacere o un favore a qualcuno: chiedere un prestito o finanziamento e avere un debito è una condizione normale per un imprenditore normale - ha ricordato Bortolini ai soci – chiedere e ottenere un prestito sono domanda e offerta che si incontrano. Certo in banca si deve andare con un progetto il più possibile dettagliato dell'idea imprenditoriale in cui il produttore crede. Con un progetto che si è costruito sulla base delle esperienze maturate e degli obiettivi che intende raggiungere. Ed in cui crede>.
Trasferire la fiducia nel proprio progetto di crescita alla banca è un requisito indispensabile, non solamente per ottenere denaro finalizzato a nuovi investimenti, ma anche per disporre di liquidità d'uso immediato, magari per recuperare flusso di cassa drenato da altre attività, per piani di rientro mutui, ecc. La cooperativa Sant’Orsola può aiutare i soci a formulare un business plan, un progetto convincente, ma in che modo le banche possono intervenire per garantire liquidità alle imprese agricole?
Serve dunque la costruzione di un linguaggio comune che incroci domanda e offerta. Ne hanno dato conferma i tre operatori finanziari intervenuti nel corso della serata, al lavoro presso la Cassa Rurale Alta Valsugana. Lorenzo Dorigatti (responsabile del Centro imprese), s'occupa proprio della valutazione dei progetti che chiedono credito bancario. <Le aziende che presentano progetti equilibrati, credibili e sostenibili verranno facilitate>, ha garantito, superando con successo tutte le verifiche che la legislazione, sempre più stringente, impone alle banche. E nelle procedure, ha avvertito, è in vista anche l'ingresso dell'intelligenza artificiale.
Dal canto loro, Andrea Zamboni (gestore corporate del Centro imprese) ed Alessandro Plancher (referente finanza agevolata) hanno illustrato nel dettaglio ai soci in Auditorium le opportunità ed i vincoli del credito bancario, le forme di finanziamento, fidi, sovvenzioni, mutui e garanzie necessarie, processi e procedure bancarie, le agevolazioni per l'accesso al credito, il rating, i tassi di interesse. Su altro versante, sono entrati nel merito dei progetti di investimento e nei bilanci d'impresa navigando tra concetti quali ammortamento ed immobilizzazione, attivi e passivi, necessità di finanziamento, gestione corrente e gestione straordinaria, tempistiche. Quindi nel campo delle agevolazioni fiscali, contributi, garanzie agricole ecc.
Per i soci della Sant'Orsola s'è trattato d'una immersione completa in un mondo che dovranno sempre più conoscere, per implementare al meglio i loro progetti di sviluppo aziendale.
Il programma 2023 di formazione per i soci della Sant'Orsola avviato ad inizio mese sul tema delle coperture assicurative adatte a far fronte agli effetti prodotti dai decisi mutamenti climatici in corso, proseguirà in dicembre mettendo sotto la lente il tema dei nuovi impianti necessari da un lato per far fronte al mutamenti climatici stessi e dall'altro per il miglioramento della produzione nel suo complesso.