Primo aggiornamento previsioni di produzione mele
Dopo l’incontro al Prognosfruit, i rappresentanti di WAPA si sono dati appuntamento l’8 settembre scorso – questa volta virtualmente – per un primo aggiornamento delle previsioni di produzione in Europa. Durante il meeting a Belgrado, infatti, era emersa la necessità, visto il caldo eccessivo in Europa e la carenza di acqua in molti areali produttivi, di fare già in settembre un aggiornamento iniziale, con riferimento in particolare alla Gala e alle altre varietà precoci.
Il quadro che risulta dal confronto tra gli operatori restituisce dei dati rivisti a ribasso rispetto a quanto inizialmente previsto.
Per l’Europa, la produzione totale dovrebbe essere inferiore di circa 90.000 tons. e attestarsi a 12.076.000 tons. Tutti i paesi, ad eccezione di Polonia e Repubblica Ceca, hanno rivisto a ribasso le proprie previsioni iniziali, ma, in particolare nel caso della Polonia, oltre a una quantità maggiore di prodotto destinata alla trasformazione, gli operatori prevedono che molte mele rimarranno sugli alberi, vista la mancanza di almeno il 50% di lavoratori stagionali che tradizionalmente arrivano dall’Ucraina. Revisione al ribasso per gli altri paesi principali produttori, primi fra tutti Italia, Francia, Germania e Spagna. Si teme in tutta Europa, visto il caldo eccessivo, una quantità di gran lunga superiore alla media di frutti dal calibro inferiore e con poco colore e quindi una maggiore quantità di merce da destinare all’industria di trasformazione.
Per l’Italia, le stime di settembre indicano un abbassamento del 3% del raccolto inizialmente previsto, che si traduce in una diminuzione della produzione di circa 70.000 tons. Di queste, circa 23.000 tons sono di Gala. Il raccolto totale dovrebbe perciò assestarsi a 2.079.344 tons., con una perdita per la sola Gala di almeno il 6% rispetto a quanto inizialmente previsto.
Al di là dell’abbassamento produttivo e della generale situazione di mercato, che al momento appare piatta con consumi assolutamente non soddisfacenti anche a causa del caldo che continua a insistere sull’intera Europa, tutti gli operatori hanno espresso fortissima preoccupazione per l’impatto dei costi, in particolare quelli legati all’elettricità, che stanno diventando insostenibili per un settore che ha nella frigoconservazione un elemento cardine. Per questo, in alcuni paesi, tra cui la Polonia, oltre ai frutti che potrebbero non essere raccolti, si prevede lo stoccaggio solo dei frutti migliori.
Tra le questioni che rendono il settore particolarmente preoccupato c’è inoltre la bozza di regolamento UE sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR), giudicato come assolutamente “insostenibile” se si vuole tutelare realmente la produzione e soprattutto garantire la sopravvivenza delle imprese agricole. I tagli previsti e le modalità di intervento proposte sono prevalentemente frutto di un approccio ideologico e semplicistico della Commissione, che sembra davvero non tenere conto dell’impatto devastante che il regolamento potrebbe avere sull’intero settore agricolo UE. Per questo i produttori europei di mele auspicano una revisione profonda dell’impianto del provvedimento.
Assomela, insieme a WAPA, continuerà a monitorare la situazione produttiva, ma anche quella legata al SUR e ai provvedimenti correlati (es. limitazione all’uso della s.a. captano) e a condividere aggiornamenti, consapevole che la priorità per il settore è preservare la produzione e la reddittività dei produttori, al momento entrambi in pericolo.
Assomela s.c. è il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP, il Consorzio From e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda, La Trentina e Mezzacorona della Provincia di Trento, Melapiù della Regione Emilia-Romagna, Rivoira, Lagnasco e Gullino della Regione Piemonte, Melavì della Regione Lombardia e Friulfruct della Regione Friuli.
Fonte: Assomela