Torna Educa Immagine: al via la sesta edizione del Festival dell’educazione ai media

Il Festival è promosso da Trentino Film Commission in collaborazione con Provincia autonoma di Trento, Mart, Comune di Rovereto, Università di Trento, Iprase e organizzato da Entropia.
L'evento è stato presentato oggi in una conferenza stampa presso la Sala Belli del Palazzo sede di Piazza Dante a Trento, alla quale ha preso parte la vicepresidente e assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa, la sindaca di Rovereto Giulia Robol e il direttore di Trentino Film Commission e direttore artistico del Festival Educa Immagine Luca Ferrario; fra il pubblico i tanti partner del Festival, nonché l'assessore del Comune di Rovereto Micol Cossali e il direttore di Iprase, Luciano Covi.
"In un mondo in cui le immagini, i video e i contenuti digitali ci circondano in continuazione è fondamentale sviluppare la capacità di leggerli e interpretarli con consapevolezza. Questo vale soprattutto per le nuove generazioni, ma non solo per loro, che devono poter esercitare il pensiero critico e comprendere ciò che vedono, senza accettarlo passivamente. Dobbiamo aiutarli a partecipare attivamente e responsabilmente alla vita digitale, collegandola in modo consapevole a quella reale. Il festival è un'occasione preziosa per stimolare curiosità, educare alla lettura dei media e promuovere una produzione di contenuti digitali responsabile. Educa Immagine affronta tematiche attuali in un’iniziativa unica e originale a livello nazionale", è stata questa la riflessione della vicepresidente Gerosa.
"Il Festival giunge alla sua sesta edizione, tenendo sempre al centro il mondo della comunicazione non verbale; l’immagine è infatti un linguaggio immediato, spesso più diretto delle parole, e gli strumenti per rappresentarla sono in continua evoluzione. La cultura visiva cambia con gli stili e le tecnologie, offrendo sempre nuove possibilità espressive. In questo senso, la scelta di Rovereto come sede è particolarmente significativa, grazie anche alla collaborazione con Iprase e Mart, due istituzioni di rilievo che arricchiscono il festival con riflessioni di respiro più ampio. Il sostegno ministeriale conferma l’importanza dell’iniziativa, che si distingue per una programmazione di grande qualità, capace di coinvolgere e stimolare. Educa Immagine è un'opportunità di crescita personale e di costruzione di una rete culturale sempre più solida.", queste le parole della sindaca Robol.
Quindi il direttore Ferrario è entrato nel dettaglio del programma, a partire dal tema scelto, ovvero "unboxing": "È questo un concetto che ben descrive la sesta edizione di Educa Immagine ed è ciò che il Festival si propone di fare, affrontare un argomento, aprirlo e spiegarlo". "Unboxing" è un termine già comune, ma allo stesso tempo nuovo, cioè di un nuovo codice di linguaggio, l’unboxing è sorpresa, nella maggior parte dei casi regalo, è svelamento, è chiarimento, è tirare fuori e guardare qualcosa da vicino. Come chiarito da Ferrario saranno numerosi gli incontri con "esperti del settore, ovvero con giornalisti, pedagogisti, creatori di contenuti digitali che affronteranno il tema del pensiero visuale da diverse prospettive con l’obiettivo di sensibilizzare una nuova generazione di cittadini critici e consapevoli, capaci di comprendere il linguaggio delle immagini e di produrre contenuti digitali responsabilmente".
Podcast, cinema d'autore, tv per ragazzi e bambini, musica nel cinema e nella serialità. Da qui partiranno riflessioni su diverse tematiche: bodypositivity e aggressività digitale, una possibile e diversa educazione sentimentale per i più giovani, la possibilità di un diverso e consapevole intrattenimento per i più piccoli, passando per le modalità di narrazione del true crime e la dipendenza da social media.
Tra i molti eventi, nella giornata di venerdì 11 aprile ore 18.30 al Teatro Zandonai, il panel dal titolo "Verso una lingua nuova", con Beatrice Cristalli e Paolo Danzì (@sapore.di.male) e moderato dalla conduttrice radiofonica e podcaster Florencia Di Stefano-Abichain, sul linguaggio dei media e in particolare su quello dei meme.
In serata, invece, il panel "Tutti ascoltano: Pablo Trincia" (venerdì 11 aprile ore 21, Basement Auditorium Melotti), con Pablo Trincia, moderato da Giada Arena per raccontare un nuovo modo di fare giornalismo in Italia spiegando le modalità di narrazione del true crime attraverso il podcast.
Inoltre, proprio venerdì 11 aprile, dalle ore 18, è previsto l’ingresso gratuito al Mart in occasione dell’opening della mostra "Sebastião Salgado. Ghiacciai". Nell’anno internazionale dedicato ai ghiacciai, infatti, il Mart, il MUSE e il Trento Film Festival portano in Trentino il nuovo grande progetto, una mostra diffusa, tra Rovereto e Trento.
Nella giornata di sabato 12 aprile imperdibile il panel "Immagini in transito: tra cinema e video d'artista", in cui i fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, reduci della menzione speciale alla Berlinale per il loro documentario "Canone Effimero", riflettono su una questione molto importante: cinema, serie tv, reel, video d’artista. Il video è dappertutto. Come questa pervasività influenza i linguaggi culturali contemporanei?
Nel pomeriggio l’incontro "Quello che vediamo sull'amore: l’educazione sentimentale tra social e teen drama" (sabato 12 aprile ore 15.30, Foyer – 1 del Mart) dove Ludovico Bessegato, Laura Turuani e Marina Pierri, con la moderazione di Florencia Di Stefano-Abichain, dialogano sul successo dei teen drama nel mondo adolescenziale, interrogandosi sulla possibilità di renderli un mezzo per una nuova educazione sentimentale e sessuale dei giovani.
Nella stessa giornata il panel "Tutti contro tutti: perché l’algoritmo ci vuole arrabbiati" (sabato 12 aprile, ore 18, Sala Conferenza del Mart) con Daniela Collu (@stazzitta), Donata Columbro, Davide Piacenza, moderato da Giada Arena: una riflessione su un’aggressività digitale che non è più esclusiva di pochi “leoni da tastiera” ma investe un numero crescente di persone di ogni età e genere.
Quest’anno Educa Immagine si concentra anche sul ruolo della musica nel cinema. Nella serata di sabato, infatti, è previsto l’incontro con la cantautrice Joan Thiele, reduce dal successo dell’ultimo Festival di Sanremo, e autrice di un nuovo album ispirato ad alcune storiche colonne sonore (sabato 12 aprile, 20.45 Teatro Zandonai).
Nell’ultimo giorno di programmazione segnaliamo l’evento "Dalla Melevisione a Youtube: l'intrattenimento dei piccolissimi" (domenica 13 aprile, ore 10, Piazza del Mart), con Danilo Bertazzi, Giancarlo Grossi, Serena Mazzini e la moderazione di Alice Olivieri per capire insieme agli esperti come “accompagnare” bambini e ragazzi anche davanti ad uno schermo, alla luce della continua evoluzione delle forme di intrattenimento.
Nel pomeriggio il panel "Non c'è niente da ridere" (domenica 13 aprile, ore 17.30, Sala Conferenze del Mart), con Giulio Armeni (@filosofia_coatta), Francesca Damato (@frad_ramma), Pierluca Mariti (@piuttosto_che) moderato da Giada Arena. Una discussione su quella che è stata definita una vera e propria irony pandemic: mentre il confine tra ironia e offesa si fa sempre più labile ci chiediamo se si possa veramente ridere di tutto.
Ultimo appuntamento del Festival, domenica 13 aprile ore 20.45 presso il Teatro Zandonai, con lo spettacolo teatrale "Grazie per la domanda" di Pierluca Mariti (@piuttosto_che): tra stress da vita adulta e ricordi di infanzia, dinamiche famigliari senza tempo e nuove sfide per un artista in ascesa, tentativi di cambiare e consapevolezze di doversi accettare per come si è, Pierluca prova a mettere ordine ai pensieri e a raccontare ciò che normalmente non porta sugli schermi dei social.
Info
Gli incontri sono gratuiti. Maggiori informazioni e il programma completo su www.educaimmagine.it
Il Festival è promosso da Trentino Film Commission in collaborazione con Provincia autonoma di Trento, Mart, Comune di Rovereto, Università di Trento e Iprase, organizzato da Entropia con il contributo di Fondazione Caritro, Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto, APT Rovereto Vallagarina, con il patrocinio di Rai Trentino e media partner Rai Cultura, Artribune e Generazione Magazine. Realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola dei Ministeri della cultura e dell'istruzione e del merito.