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Gli alunni e le alunne dell’ACS di Rumo hanno deciso di fare il pane a scuola, producendo da sé tutti gli ingredienti necessari: la farina, l’olio, il burro, il sale, il miele.

Per programmare le tante attività da svolgere si sono riuniti più volte in assemblea, individuando il percorso più adatto per raggiungere il loro obiettivo.

Auto-produzione degli ingredienti

A ottobre 2019 prende il via la parte operativa del progetto votato dagli alunni e dalle alunne. La prima fase riguarda la pulizia di alcuni campi, messi a disposizione da privati. Un'attività che coinvolge attivamente anche i nonni, arrivati con i trattori per aiutare con l’aratura, mentre ragazzi e ragazze livellano il terreno, fanno i buchi con il rastrello, seminano il frumento e, dopo due mesi, in dicembre possono finalmente osservare le piantine appena nate.

L'estate successiva arriva il momento della mietitura, realizzata con l’aiuto delle famiglie, e della trebbiatura fatta da alunni e alunne. I chicchi vengono quindi lavati e messi ad asciugare sui banchi della scuola, prima di essere depositati nei sacchi che costituiscono il risultato di questa prima parte del percorso: 392 chili di frumento.

Nel frattempo, viene prodotto anche il sale: chi, durante le vacanze estive, va al mare, raccoglie dell’acqua salata in bottigliette di plastica, che, alla ripresa dell’anno scolastica, viene versata in alcune teglie e lasciata evaporare.

Qualche mese dopo, a novembre 2020, avviene la macina con un mulino a pietra, di proprietà della scuola, posizionato in un’aula. È così che, dopo due anni di lavoro, la cooperativa scolastica ottiene il primo fondamentale ingrediente per il proprio pane, la farina di frumento semi-integrale.

Per raccogliere il miele, necessario per fare lievitare il pane con la pasta madre, i giovani soci e socie si rivolgono a due compagni che curano un alveare e che mettono loro a disposizione tutto il necessario per ottenere il dolce ingrediente: coltelli per disopercolare, smielatore, decantatore e via dicendo. Infine l’olio, che viene prodotto spremendo i semi ricavati dai girasoli piantanti dalla cooperativa scolastica le primavera precedente.

Per rendere la loro produzione ancora più golosa, alunni e alunne decidono di spennellare la superficie dei panini con del burro. Per procurarlo, viene organizzata una visita in stalla, rigorosamente alle 5 del mattino, per mungere le mucche e poi autoprodurre la panna e il burro necessario. E l’acqua? Naturalmente di sorgente, con relativa gita per andare ad attingerla dove sgorga dalla terra.

A questo punto, i panini impastati dai bambini e dalle bambine vengono messi in un antico forno a legna per uscire, a fine cottura, croccanti e saporiti.

Questo progetto, intitolato: “Il pane di tutti i giorni”, ha vinto il premio nazionale “Immagini per la terra”, promosso da Green Cross Italia in collaborazione con il MIUR, e rappresenta solo una delle tante attività che vedono impegnata l’associazione cooperativa scolastica “Un sogno smarrito”, che promuove ogni anno progetti sui temi dell'alimentazione, del risparmio energetico e del sociale.

Si candida solo chi ha la preparazione adeguata per il ruolo

All'inizio dell'anno scolastico i ragazzi e le ragazze approvano lo statuto della cooperativa ed eleggono il consiglio di amministrazione (CDA). La persona che intende candidarsi deve prima superare un test di idoneità, basato sulla conoscenza della lavorazione dei prodotti che la cooperativa intende realizzare oppure sui personaggi cui è dedicata la scuola, Odoardo Focherini e Maria Marchesi. Generalmente è un test molto facile, che serve per dare un tono di serietà al lavoro che si andrà a svolgere, nonché a identificare i soci o le socie più preparate per diventare presidente. Infatti, per rivestire questa carica è richiesto un punteggio più alto.

Per ogni carica sono richieste competenze specifiche: per diventare segretari occorre fare meno di 10 errori ortografici nel test, mentre per diventare cassieri è necessario saper contare correttamente un sacchetto di monete preparate dagli insegnanti. Coloro che hanno superato le prove possono essere votati per ricoprire le varie cariche. Chi non raggiunge il numero di voti, partecipa al consiglio come consigliere.

Gestione autonoma e democratica

Il CDA si riunisce una volta in settimana in un’aula apposita. L’insegnante facilitatore stabilisce insieme ai ragazzi ed alle ragazze un ordine del giorno da discutere e un controllore tra i ragazzi e loro, autonomamente, discutono e prendono le decisioni finali. Tutte le votazioni (anche quelle del consiglio) vengono svolte con la testa nascosta, in modo che i ragazzi non si influenzino nelle decisioni. Le motivazioni dei contrari devono essere ascoltate perché potrebbero dare indicazioni utili. In ogni riunione c’è un verbalista che prende nota delle decisioni, i cassieri tengono un registro delle entrate e delle uscite e rendono conto del bilancio, e due alunni, nominati nel collegio sindacale, controllano mensilmente i conti. Infine, due o tre volte all’anno, i consiglieri illustrano alla base sociale le attività in programma ed il bilancio.

Un impegno costante

Le attività vengono scelte, di anno in anno, direttamente dai ragazzi e dalle ragazze. Ad esempio, gli anni scorsi hanno deciso di invitare a scuola alcuni profughi, che hanno raccontato la loro esperienza, e gli anziani del posto, assieme ai quali hanno confezionato dei lavoretti di stoffa.  Inoltre, la cooperativa ha deciso di pagare il costo degli svuotamenti delle immondizie (rifiuto secco) di tutta la scuola, della mensa e dell’asilo. In questo modo, gli alunni e le alunne si responsabilizzano sull’importanza della raccolta differenziata.

Il pane non è l’unico prodotto realizzato dalla ACS, che è impegnata anche nella realizzazione di altri prodotti: cereali (orzo, farro, segale e frumento), aceto, frutta essiccata e, ogni settimana, il formaggio tipico della valle, il Casolèt, con 25 litri di latte offerto dalla Cooperativa Produttori Agricoli di Rumo. I prodotti vengono poi acquistati dalle famiglie e il ricavato viene gestito direttamente dall’ACS per acquistare attrezzature, pagare le immondizie, sostenere progetti particolari (profughi ed anziani) o gite. Tutti i soldi vinti grazie alla partecipazione a bandi o concorsi vengono investiti (per statuto) per migliorare l’ambiente di Rumo. Inoltre, da 12 anni l’ACS segue, con ricerche, incontri, analisi e visite guidate, la costruzione di un nuovo depuratore degli scarichi fognari di Rumo. Per sostenere questo progetto hanno consegnato alla Provincia e al Comune i premi vinti per un valore complessivo di 4.500 euro.

L’ultimo nato, tra i progetti educativi della primaria di Rumo, che fa parte dell’istituto comprensivo di Cles, è la cova dei pulcini. La scuola ha ottenuto in prestito un’incubatrice. Le e i bambini hanno raccolto le uova appena deposte nei pollai di famiglia (quelli con il gallo presente!) e ne hanno messe 32 nell’incubatrice.

«Abbiamo dovuto sempre aggiungere acqua per mantenere l’umidità e ammorbidire i gusci – racconta il presidente della cooperativa, Maicol, 11 anni. – Dopo 21 giorni esatti le uova hanno iniziato a schiudersi e sono nati 13 pulcini. I piccoli briganti nascono sempre quando noi non ci siamo, ma siamo riusciti a vederne uno proprio nel momento in cui bucava il guscio. La cosa che mi ha emozionato di più è vedere i pulcini già nati darsi da fare per aiutare quelli ancora nel guscio: con il loro becco cercavano di allargare il buco dall’esterno per farli uscire». I pulcini poi vengono tenuti in classe per un mesetto e poi offerti alle famiglie.

 

Racconto ispirato all’articolo “Esperienze: il pane prodotto dai bambini di rumo”, di B. Leonardi (2021), apparso su Focus Scuola (consultato il 17 febbraio 2022). Il testo riporta integrazioni del tutor della ACS «Un sogno smarrito».