La scuola elementare di Segonzano ha un'esperienza storica nel campo delle ACS. Ecco il racconto della loro esperienza dalla penna dei protagonisti, insegnanti e giovani soci e socie.
Già da più di trent’anni nella nostra scuola ogni classe o modulo si costituisce in associazione cooperativa scolastica! Ciò permette di organizzare in forma cooperativa l’attività all’interno della classe e fare scuola come piace a noi. I protagonisti sono gli alunni che vengono accompagnati dagli insegnanti tutor nella progettazione, costituzione e gestione dell’ACS. Quest'ultima viene organizzata in modo simile a una cooperativa, ma con obiettivi esclusivamente didattici, educativi e formati, che sviluppano competenze collegate alle principali materie coinvolte nel progetto in modo trasversale, richieste dai Piani di studio provinciali e dall’Unione Europea.
Anche quest'anno l'attività ha concorso a promuovere inoltre gli obiettivi dell'educazione civica.
Viene perseguita infatti la competenza di attivare comportamenti sociali costruttivi:
- sociali ed emozionali (relazioni positive, superamento del conflitto, e costruzione del proprio sé nei confronti dell’altro),
- gestionali (nomina delle diverse cariche),
- imprenditoriali (produzione e vendita di oggetti – manufatti di diverso tipo), sviluppando non solo il sapere, ma anche il saper fare e il saper essere.
Attraverso l’ACS vengono messi in pratica i valori e lo spirito cooperativo che ha profonde radici nella storia del nostro territorio.
L’ACS educa alla cittadinanza consapevole, promuovendo comportamenti democratici, dove ognuno scopre le proprie competenze relazionali, per questo essa rappresenta un’esperienza importante e autentica. La metodologia cooperativa privilegia anche la crescita di una cultura attenta alla valorizzazione delle differenze, alla dimensione di responsabilità e solidarietà.
Le ACS scelgono e contribuiscono ogni anno un progetto di solidarietà.
I progetti hanno come obiettivo educativo, quello di rafforzare l’identità della scuola e il senso di appartenenza ad una comunità, collaborando anche con le associazioni, le agenzie operanti sul territorio e l’amministrazione comunale.
In queste attività viene posta particolare attenzione all’educazione al rispetto dell’altro per favorire una serena e costruttiva convivenza, ad imparare a gestire le proprie emozioni e le situazioni conflittuali, a costruire atteggiamenti positivi rispetto all’ambiente, a stabilire relazioni positive con sé, con gli altri e con l’ambiente circostante.
Gli obiettivi di Agenda 2030, in particolare in merito alla competenza di cittadinanza attiva e di espressione culturale, ci sollecitano a rendere i nostri alunni consapevoli dell’ambiente in cui vivono, conoscendone caratteristiche naturali, ma comprendendo anche il binomio tra territorio e società. Occorre infatti aiutare a capire come tra società umana e ambiente naturale ci siano infiniti rapporti e relazioni.
Il percorso interdisciplinare di ricerca è quindi un’importante e significativa occasione per scoprire il nostro territorio e conoscerne la connessione tra fatti fisici e umani nel tempo. Ogni classe si è dedicata in particolare ad un’area del paese.
Finalità
- Conoscere il proprio territorio sia a livello antropologico che a livello naturalistico attraverso una ricerca interdisciplinare;
- Scoprire come il nostro paese è cambiato nel tempo cercando fonti diverse per indagare;
- Riconoscere la funzione di ogni luogo/spazio del proprio territorio;
- Favorire la crescita di una mentalità ecologica;
- Prendere coscienza che nella salvaguardia dell’ambiente c’è il futuro dell’uomo;
- Motivare gli alunni ad assumere comportamenti rispettosi del proprio ambiente;
- Avere coscienza delle conseguenze positive e negative dell’azione dell’uomo sul territorio.
Ecco sintetizzate le esperienze di quest’anno raccontate da alunni e alunne:
“Quante sorprese in quest’anno scolastico. Siamo diventati soci di una vera Cooperativa! Ne abbiamo scelto il nome ed il logo con delle vere votazioni… proprio come fanno i grandi! Abbiamo eletto poi il presidente, il segretario, il cassiere ed il documentarista cioè le nostre cariche sociali ed abbiamo imparato che cosa sono a cosa servono.
Anche noi come i nostri compagni più grandi, abbiamo partecipato alla ricerca di plesso: dovevamo indagare e conoscere lo spazio del paese vicino alla scuola.
Nelle uscite fatte durante l’anno ci siamo accorti di quante realtà vedevamo tutti i giorni senza conoscerle veramente.
I vigneti, la coltura dei piccoli frutti di montagna, una segheria che trasforma il legname, risorsa importante del nostro territorio!
Abbiamo fatto tante passeggiate verso il nostro Doss Venticcia ricco di prati, di boschi, di storia e di… antiche leggende. Ci siamo soffermati in maniera particolare sulla leggenda del ‘’Capelon Dal Dos’’, di cui abbiamo trovato una nuova versione (arrivata a noi da misteriosi amici che abitano sul Doss) scoprendo che in realtà era un uomo buono, che cercava compagnia come tutti noi… così, abbiamo deciso di rappresentare la sua storia e di metterla in scena per farla conoscere a tutti i nostri compagni.
Con i piccoli lavoretti fatti con le nostre mani e che abbiamo poi venduto, siamo riusciti a finanziare le nostre attività e ad aiutare chi è meno fortunato di noi… mettendoci, in tutto, il nostro CUORE.’’
Innanzitutto, noi bambini di classe 2^, per comprendere meglio che cosa vuol dire “fare cooperativa”, abbiamo ascoltato la favola del colibrì, un antico racconto africano che ci ha insegnato che la cosa più importante è dare sempre il massimo. Il colibrì infatti, pur essendo piccolo come noi, ha avuto un grandissimo coraggio, la sua determinazione spinge gli altri animali ad aiutarlo e collaborando insieme, riescono a spegnere un incendio nella foresta. Grazie al suo esempio abbiamo capito che mettendo assieme le nostre forze, proprio come gli animali di quella foresta, possiamo fare grandi cose; … e quella più importante è imparare ad essere dei veri Amici, ad aiutarci, sostenerci facendo la nostra piccola parte, proprio come il colibrì della storia, perché l’unione fa la forza.
Attraverso l’ACS abbiamo dato vita a piccoli oggetti che, messi in vendita, ci hanno permesso di:
- stampare una storia inventata da noi: -Evviva siamo diventati degli scrittori, stampando il nostro primo libro!!!”
-finanziato una parte dell’uscita al Museo della scuola di Pergine
-acquistato del materiale e dei prodotti per preparare un dolce
-sostenuto dei bambini meno fortunati di noi attraverso Suor Rosetta che lavora in Moldavia, aiutando anche i profughi della guerra in atto.
Noi soci abbiamo collaborato e approfondito a livello interdisciplinare la conoscenza del nostro territorio e in modo particolare abbiamo soffermato lo sguardo di ricerca sulla scuola di ieri, al tempo dei nonni, e quella oggi, osservando e uscendo anche sul territorio.
-Ogni alunno ha raccontato, descrivendo la frazione in cui abita
- Intervista ai nonni per scoprire: dove andavano a scuola e come era organizzata.
-Raccolta delle informazioni/ Osservazione e descrizione degli strumenti/materiali scolastici che utilizzavano i nonni/ differenze e somiglianze.
-Attività grafica e lavoro sulle fonti storiche.
-Orientandoci sul territorio abbiamo scoperto le trasformazioni degli elementi naturali e antropici; fra questi, un’antica scuola in una frazione, Quaras, dal “Camino ormai quasi spento”. Una caccia al tesoro, e l’intervista ad una persona che lì vi ha abitato ci ha permesso di addentrarci in quel luogo caratteristico e di immaginare come si viveva.
- Visita al museo della scuola di Pergine con laboratorio di scrittura; una parte dell’uscita è stata finanziata dalla nostra ACS.
Infine abbiamo scoperto che, anche se i nostri nonni sono lontani nel tempo, quando si è bambini, a scuola, si provano le stesse emozioni, si avverte lo stesso entusiasmo e si percepisce la stessa curiosità per la voglia di scoprire.
È con molto piacere che noi bambini delle classi 3^ e 4^ della scuola primaria di Segonzano, vogliamo illustrare le attività che abbiamo svolto durante questo anno.
La nostra cooperativa scolastica “Esploriamo il mondo” è stata impegnata in un progetto di ricerca e scoperta del territorio locale, insieme a tutte le altre cooperative del plesso.
In particolare le attività che hanno riguardato la nostra cooperativa e che ci hanno entusiasmato e divertito sono state le uscite sul territorio alla ricerca di luoghi e storie da conoscere e valorizzare. A settembre abbiamo svolto una giornata di scuola all’aperto al castello, con la lettura della leggenda del Picena e il balletto medievale. In ottobre è stata la volta dell’uscita alla scoperta dell’origine delle piramidi, accompagnati da Sandro Zanghellini, una guida di media montagna, con la caccia al tesoro tra le viuzze di Quaras. A novembre, molto interessante è stata la passeggiata a piedi alla biblioteca di Cembra, percorrendo l’antico sentiero della Corvaia, la stessa strada che un nonno faceva ogni giorno con tanto sacrificio per andare alle medie, come ci ha poi illustrato in un’intervista a scuola.
A novembre abbiamo avuto la fortuna di conoscere l’apicoltore Umberto che ci ha parlato del fantastico mondo delle api.
A fine maggio abbiamo potuto fare un’uscita didattica al sito archeologico di Acqua Fredda, presso il Passo Redebus, per vedere gli strumenti usati per la lavorazione dei metalli e gli antichi forni fusori dell’età del bronzo, coevi con quelli ormai perduti di Peciapian. Non è mancata inoltre un’emozionante visita alla miniera di Erdemolo.
Durante gli ultimi giorni di scuola ci siamo trasformati in veri archeologi sulle orme degli antichi artigiani dell’età del bronzo presso il sito di Peciapian per scoprire le tracce del loro lavoro, che ancora numerose si possono vedere ad un occhio attento.
Tantissime altre sono state le nostre attività in classe, come ad esempio la stesura degli articoli per i nostri due giornalini scolastici “Matita Sprint” e l’allestimento di un mercatino natalizio con i prodotti realizzati durante i laboratori di traforo e bricolage. Il ricavato delle vendite ci ha permesso di finanziare la stampa del primo giornalino e la gita di fine anno quasi interamente.
Da marzo abbiamo avuto la fortuna di partecipare ad un laboratorio extrascolastico il venerdì pomeriggio, dal titolo “Ortolab”. Durante queste attività ci siamo divertiti ed abbiamo potuto sperimentare sul campo la fatica dei contadini, tutto ciò che sta dietro al lavoro nell’orto e la magia della natura. Grazie agli educatori, Matteo e Veronica, abbiamo potuto vivere nuove esperienze e imparare a collaborare con gli altri, a rispettare il loro impegno e a proteggere i frutti del nostro lavoro. Questa attività è stata molto coinvolgente e la soddisfazione nel vedere le piante crescere nelle nostre aiuole è stata immensa.
Nell’ultimo periodo dell'anno abbiamo avuto il piacere di preparare uno spettacolo teatrale, con una sceneggiatura interamente stesa da noi, rivisitando l’antica leggenda del Picena. Immensa è stata la nostra gioia nel vedere un pubblico così numeroso e, nonostante l’emozione, il successo della recita ci ha riempito il cuore. La lotteria che abbiamo organizzato in quella occasione ci ha permesso di devolvere una parte del ricavato in beneficenza a Suor Rosetta, per aiutare tanti bambini meno fortunati di noi, di dare alle stampe la seconda edizione del giornalino e di finanziare una bellissima sorpresa organizzata dalle maestre per la festa di fine anno. A fine serata abbiamo anche allestito un ricco buffet, interamente preparato da noi.
Crediamo davvero che il far parte di una cooperativa scolastica sia un’opportunità speciale per tutti noi e di essere davvero fortunati ad aver potuto fare tutte queste bellissime esperienze, che ci hanno permesso di conoscere molte altre cose al di fuori delle semplici lezioni a scuola. Speriamo con tutto il cuore di poter continuare anche per il prossimo anno.
Noi ragazzi di classe 5 ci siamo chiesti se e perché ci piace vivere a Segonzano
Ecco come abbiamo risposto
- qui ho tutti i miei amici e la mia famiglia
- siamo vicini al bosco e alla campagna
- non c’è traffico e inquinamento
- qui si assapora la libertà
- il luogo è più naturale e meno antropizzato
- l’acqua è più buona, più fresca
- posso giocare anche sulla strada, c’è poco traffico e non rischio di perdermi come in una grande città
- è un posto tranquillo, anche di notte c’è silenzio
- non ci sono tanti pericoli
- qui puoi decidere di fare una passeggiata all’aria aperta e, nel bosco, abbiamo la fortuna di vedere tanti animali selvatici
- mi sposto a piedi
- posso andare a funghi
- c’è più legame tra le persone
In questi mesi di scuola abbiamo approfondito la conoscenza del nostro territorio e in particolare quella del torrente Avisio che scorre talvolta impetuoso, talora silenzioso sotto un ponte, chiamato il Ponte dell’Amicizia.
Ci siamo chiesti: -A cosa serve un PONTE?
- per attraversare il torrente
- per accorciare la strada
- per passarci sopra
- per legare paesi e persone
- per stringere amicizie
- per allacciare legami
- un ponte è un simbolo di unione fra due parti,
- ah, ho capito!!! Proprio come la nostra ACS che unisce più persone
Così noi abbiamo paragonato lo scorrere dell’acqua del torrente Avisio, allo scorrere del tempo, anche del nostro tempo. Ormai siamo in classe 5^, fra un po’ andremo alle medie e in cinque anni assieme abbiamo costruito anche noi il nostro ponte dell’Amicizia. Infatti nel lungo e intenso periodo abbiamo imparato a conoscerci, a volerci bene, a fare pace dopo un litigio. Abbiamo capito quanto è importante la solidarietà, una parola detta al momento giusto, un sorriso, assaporando l’idea dello stare insieme e del condividere.
Attraverso uscite sul territorio, lungo il torrente Avisio, accompagnati da una guida di media montagna, Sandro Zanghellini, della Rete delle Riserve, abbiamo imparato ad orientarci con l’aiuto di una mappa e scoperto l’ habitat fluviale del torrente Avisio, che scorre in una profonda valle, in un territorio pressoché inalterato. Invece percorrendo, il sentiero che porta alla centrale di Pozzolago abbiamo compreso l’importanza dell’acqua e la differenza principale tra le risorse rinnovabili e quelle non rinnovabili. Invece, attraverso un itinerario etnografico, ci è stata data l’opportunità di ripercorrere la storia degli opifici lungo il rio dei Molini. Addentrandoci lungo il sentiero dei vecchi mestieri, da Sover a Grumes, siamo tornati indietro nel tempo, tra antichi mulini, segherie e fucine restaurati. Il tragitto ci ha permesso inoltre di inerpicarci fra stradine tortuose, in un ambiente spettacolare, fra mille sfumature di colori. È stato uno scoprire di sentieri che collegano paesi e campagne. Infine, durante i laboratori noi soci dell’ACS abbiamo realizzato molti oggetti, il ricavato della loro vendita ci ha permesso di fare una festa di fine percorso scolastico, mentre una parte del nostro guadagno, l’abbiamo devoluta sostenendo dei bambini meno fortunati di noi attraverso Suor Rosetta che lavora in Moldavia.
La ricerca ci ha permesso di avvicinarci al nostro territorio e al suo passato con uno sguardo curioso. Ci ha dato l’opportunità di capire quanto è importante il torrente Avisio, la sua acqua…abbiamo così paragonato la nostra Amicizia all’acqua: un bene prezioso della vita che non si deve mai sprecare.